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POTENZA – Sono stati complessivamente 4.323 gli infortuni sul lavoro denunciati nel 2012, di cui 13 mortali, con un calo del 12,9 per cento circa rispetto all’anno precedente (4.963, nove decessi): di questi, 3.879 si sono verificati sul posto di lavoro (in 179 casi si tratta di impieghi su strada) e 444 “in itinere”, ovvero lungo il tragitto.

I dati emergono dal 13/o rapporto regionale dell’Inail, presentato stamani a Potenza nel corso di un incontro. Su 4.323 episodi, la maggioranza (3.259) si è verificata agli addetti del settore dell’industria e dei servizi, dove si sono registrati dieci morti nel 2012, e 768 in agricoltura (tre decessi). La diminuzione dei casi, hanno spiegato i rappresentanti dell’Inail nel corso dell’incontro, “è sicuramente un dato positivo, specie se considerato nel lungo periodo, ovvero prendendo in esame i dati dal 2008, anche se una parte delle percentuali risente ovviamente della crisi economica, e quindi del calo stesso delle occasioni di lavoro”.

Per il direttore regionale dell’Inail, Vito Sante Linsalata, ”il bilancio è in chiaroscuro”, quindi, perchè da un lato riporta dati positivi, ma dall’altro “ci racconta di un aumento delle malattie professionali negli ultimi cinque anni”: si passa infatti dalle 454 denunce nel 2011 alle 501 del 2012, con una certa incidenza per le “tecnopatie”, ovvero per i casi di ”sovraccarico biomeccanico degli arti superiori, le ernie discali, le ipoacusie da rumore” e le patologie collegate all’esposizione all’amianto. Dal rapporto emerge infine anche un alto numero di casi che hanno coinvolto gli studenti: si tratta di 806 episodi che si sono verificati nelle strutture scolastiche (con un calo dell’8,8 per cento rispetto al 2011), ”rendendo necessario – hanno spiegato i dirigenti dell’Inail – un percorso di sensibilizzazione alla sicurezza anche nelle scuole della Basilicata”. (ANSA)

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