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Non è solo il racconto di una battaglia, nata dalla volontà di dare speranza a tante famiglie. Lo sottolinea con forza Scipione Pagliara, medico avellinese, anima dell’Aipa, nel suo volume “Ad Ulisse andò anche meglio” – in uscita da oggi con il giornale al prezzo di 5 euro – spiegando come l’idea del libro sia nata «nei giorni del primo presidio per chiedere che il cantiere finalmente partisse. Era il 2013. Erano giorni di grande fermento, i turni erano serrati. Mi ritrovavo spesso a pensare al valore di cui si caricava la nostra battaglia per dare una casa ai nostri figli e restituire loro la speranza di una vita migliore. Ma mi interrogavo anche sulla mia esperienza di padre di una ragazza autistica, su come il trascorrere del tempo con lei avesse spalancato la mia mente. Sono nate così le lettere dal cantiere che hanno dato vita a questo libro. Mi piacerebbe che questo volume consentisse di mantenere accesi i riflettori sulla scommessa del centro per l’autismo, malgrado manchino solo tre mesi di lavoro per completare la struttura. La battaglia non può dirsi ancora vinta, si tratta ancora di realizzare l’impiantistica e di completare la recinzione e altri dettagli. Quel che è certo è che ci hanno promesso il completamento della struttura. Ricordo bene le parole di Caldoro quando annunciava che i fondi per il centro per l’autismo c’erano e la struttura sarebbe stata presto aperta». E così a prendere forma sono documenti che raccontano i tanti momenti che hanno scandito il percorso per giungere alla realizzazione del centro per l’autismo. Un percorso scandito da rabbia e determinazione, poiché «se è vero che in questi anni abbiamo sentito con forza la solidarietà dei cittadini, dall’altro abbiamo dovuto fare i conti con l’indifferenza delle istituzioni, che ci hanno consegnato solo proclami senza realmente manifestare la volontà di di sostenerci. Poche le eccezioni come il consigliere regionale Carlo Iannace. In una società civile l’Aipa avrebbe dovuto avere al massimo, come referente e interlocutore, solo un assessore comunale e la costruzione del centro avrebbe dovuto progredire senza intoppi ingiustificati». E sono davvero tanti i momenti ricordati da Pagliara: «la festa delle donne che abbiamo celebrato al cantiere, gli incontri con Beppe Grillo, Mattarella e Faraone, la lettera di papa Francesco, la gioia dei piccoli grandi traguardi raggiunti quando un nuovo tassello si aggiungeva al completamento della struttura». Ed è firmata proprio dal sottosegretario Faraone la prefazione al volume che testimonia il coraggio di un manipolo di uomini e donne, nel segno di «testimonianza e denuncia. Due termini ricorrenti sin dalle prime pagine del libro di Scipione…La testimonianza di una famiglia, che non mette mai in discussione l’amore prezioso verso la figlia ma che al contrario si interroga sulla propria adeguatezza a saper accogliere Francesca e il suo mondo autistico. La testimonianza di chi risponde ad una società che vuole chiudere, relegare, isolare, aprendosi agli altri e comprendendo l’importanza di condividere le esperienze». Faraone sottolinea la determinazione degli uomini e delle donne incontrate, ribadendo come la battaglia dell’Aipa sia fondamentale perché si cominci a parlare finalmente di autismo “che inizia ad avere un’identità precisa, che sta iniziando a superare le barriere sociali e mediche. Che il 2 aprile ha una giornata dedicata per la conoscenza e la ricerca e soprattutto per non lasciare nessuno solo”. Mentre Gianni Festa che ha ospitato sulle pagine del Corriere dell’Irpinia prima e poi del Quotidiano del Sud molte delle lettere del cantiere ricorda come “si deve ad Elisa e Scipione, soprattutto, se una causa individuale è diventata collettiva, sociale, quasi di tutti. Elisa è riuscita a creare una cellula di volontariato che oggi è la ricchezza vera del movimento. E’ vita, passione civile, solidarietà convinta, strumento di aiuto ai più deboli e conoscenza per molti….E’ scritto nella storia della coscienza umana che quel centro si rivolge alla parte degli ultimi ma speculazioni e strumentalizzazioni vergano impietosamente il diniego dell’apertura di quella struttura”. Non ha dubbi Pagliara: «Il ricordo più bello è proprio quello legato al presidio, trasformatosi a poco a poco in uno spazio di aggregazione, capace di richiamare intorno a sè sensibilità diverse». Il ricavato della vendita del libro sarà devoluto a sostegno dell’Aipa e di iniziative per le famiglie di bambini autistici.

Da oggi in edicola con il “Quotidiano del Sud” il libro di Scipione Pagliara “Ad Ulisse andò anche meglio” al costo di 5 euro. In questo volume il percorso per la realizzazione del centro per l’autismo e la storia di una battaglia che va avanti da troppo tempo.

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