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POTENZA – Non avrebbe sopportato che la sua ex compagna si fosse rifatta una vita. Così ha aggredito il suo rivale in amore e ha provato a strappargli il pene. Con l’aiuto del padre. Di fronte allo sguardo allibito della loro bambina.
Sono stati condannati dalla Corte d’appello di Potenza due uomini di Grumento Nova di 29 e 50 anni, padre e figlio, accusati a vario titolo di ingiuria e violenza privata aggravata.
I giudici di secondo grado hanno confermato ieri mattina la sentenza del Tribunale di Lagonegro, che a gennaio dell’anno scorso aveva inflitto 5 mesi di reclusione al primo e 4 al secondo. Riconoscendo le attenuanti generiche. Quanto al risarcimento per le lesioni alla vittima servirà un altro processo davanti al giudice civile.
I fatti risalgono alla sera del 1 ottobre del 2006 quando i due imputati avrebbero raggiunto la donna e il suo nuovo compagno a Sarconi, per riportarle la bimba che avevano in affidamento congiunto.
La vittima ha raccontato che già negli anni precedenti aveva ricevuto minacce dall’ex della sua fidanzata. Con inseguimenti in auto e quant’altro. Ma quel giorno dalle parole sarebbe passato ai fatti sputandogli infaccia e tirandogli addosso «un cancello». Poi uno schiaffo e la zuffa. Con la donna che cercando di tirarlo via lo avrebbe fatto cadere e il padre di lui che interviene e lo afferra per la gola dalle spalle.
A quel punto mentre era semi-bloccato avrebbe visto il suo rivale sulle ginocchia che gli «girava» più volte il pene. Poi avrebbe cercato di infilzargli il petto con un palo. Infine la donna è riuscita a separarli e i due aggressori sono andati via. Riportandosi la bimba con loro.
Al pronto soccorso di Villa D’Agri i medici avrebbero riscontrato «l’asportazione totale della cute del pene». Per cui sarebbero stati necessari due interventi chirurgici. E il consulente della difesa ha spiegato che la mancanza di funzionalità dell’organo si sarebbe protratta per 2 mesi.
In aula anche gli imputati avrebbero fatto parziali ammissioni sull’accaduto. Il padre si è difeso dicendo solo che la sua intenzione era quella di dividere i due contendenti. Mentre il figlio ha spiegato che la discussione sarebbe nata dal fatto che l’ex non era stata puntuale all’appuntamento fissato per riportarle la bambina. Quindi che a dare il primo schiaffo sarebbe stato il rivale. Contraddicendo anche il padre.
Le motivazioni della decisione verranno depositate nelle prossime settimane.

l.amato@luedi.it

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