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Roma, 8 set. – (Adnkronos) – Ogni anno milioni di ettari di terreno vanno in fumo, oltre 2.300 gli incendi boschivi divampati dall’inizio del 2013 fino alla fine di agosto, che hanno percorso oltre 15.300 ettari di superficie, ma i dati registrano un forte calo rispetto al 2012. “Si tratta di un calo del 50% per quanto riguarda il numero dei roghi e del 70% rispetto alle superfici percorse dal fuoco”, dice all’Adnkronos l’ing. Mauro Capone, responsabile del servizio antincendi boschivi del Corpo Forestale dello Stato. 
“Significativa riduzione – afferma Capone – che in buona parte è legata alle condizioni meteorologiche, che hanno caratterizzato un’estate abbastanza piovosa anche al centro sud. Il risultato è stato favorito, inoltre, dal buon funzionamento del sistema di lotta agli incendi”.”La Sardegna – sostiene – è la regione che ha presentato la maggiore superficie percorsa dal fuoco, seguita dalle regioni del sud: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, da sempre soggette, soprattutto nei mesi estivi, a incendi boschivi”. 
“La diminuzione del numero di roghi – riferisce – ha permesso di concentrare le energie del corpo forestale nell’attività investigativa. Abbiamo denunciato oltre 110 persone e arrestato in flagranza di reato 12 piromani, anche con l’ausilio di telecamere nascoste e radiolocalizzatori”. (segue) 
(Adnkronos) – “Quest’anno -prosegue Capone- si sono aggiunti inoltre, una serie di incendi anomali nelle zone del Friuli Venezia Giulia che hanno fatto registrare una forte difficoltà di spegnimento, tanto da coinvolgere anche le aree vicine come la Slovenia. Si è trattato di incendi di ceppaia molto pericolosi perchè difficili da localizzare”. 
“La maggior parte degli incendi è di natura dolosa ma c’è ancora una percentuale dovuta a distrazioni da parte dei cittadini e degli agricoltori. Tutte le regioni hanno emesso ordinanze e piani di rischio per fronteggiare al meglio questo tipo di emergenza, servirebbe – conclude – da parte di tutta la cittadinanza una maggiore attenzione e rispetto dell’ambiente”. 

ANCORA presto per parlare di cambio di tendenza, ma i dati sull’emergenza incendi dell’estate lanciano segnali di ottimismo. Secondo quanto riferisce all’Adnkronos Mauro Capone, responsabile del servizio antincendi boschivi del Corpo Forestale dello Stato nel 2013, fino alla fine di agosto, si è registrato un calo del 50% per quanto riguarda il numero dei roghi e del 70% rispetto alle superfici percorse dal fuoco. «Significativa riduzione – afferma Capone – che in buona parte è legata alle condizioni meteorologiche, che hanno caratterizzato un’estate abbastanza piovosa anche al centro sud. Il risultato è stato favorito, inoltre, dal buon funzionamento del sistema di lotta agli incendi».

I numeri, comunque, restano impressionanti: oltre 2.300 gli incendi boschivi in otto mesi, che hanno percorso oltre 15.300 ettari di superficie. E la Calabria, anche quest’anno, è stata tra le regioni più colpite, insieme alle altre regioni del Sud: Campania, Puglia e Sicilia. E’ la Sardegna, però, il territorio che ha presentato la maggiore superficie percorsa dal fuoco

«La diminuzione del numero di roghi – riferisce Capone – ha permesso di concentrare le energie del corpo forestale nell’attività investigativa. Abbiamo denunciato oltre 110 persone e arrestato in flagranza di reato 12 piromani, anche con l’ausilio di telecamere nascoste e radiolocalizzatori». La maggior parte degli incendi, secondo il responsabile del Corpo Foresta,e è di natura dolosa ma c’è ancora una percentuale dovuta a distrazioni da parte dei cittadini e degli agricoltori. «Tutte le regioni hanno emesso ordinanze e piani di rischio per fronteggiare al meglio questo tipo di emergenza, servirebbe – conclude Capone – da parte di tutta la cittadinanza una maggiore attenzione e rispetto dell’ambiente». 

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