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CATANZARO- Tutti e dieci rinviati a giudizio. Dopo un anno dalla requisitoria del pubblico ministero Domenico Guarascio, il giudice dell’udienza preliminare di Catanzaro, Domenico Commodaro, ha rinviato a giudizio l’ex assessore all’Ambiente della Regione Calabria, Diego Tommasi, e altre nove persone indagate nell’inchiesta relativa a presunti illeciti connessi alla gestione dell’Arpacal negli anni precedenti il 2010. Per l’accusa, questi illeciti avrebbero causato danni ingenti all’ente.

Oltre a Tommasi, spicca il nome dell’attuale consigliere regionale del Partito democratico, Antonio Scalzo, ricandidato dai democratici alle prossime elezioni. Sulla ricandidatura di Antonio Scalzo c’è stato un braccio di ferro nella notte dei lunghi coltelli a Lamezia Terme tra Mario Oliverio ed Ernesto Magorno. Il primo aveva posto il problema di questa inchiesta e sollevato l’opportunità della ricandidatura. Invece il secondo si è assunto la responsabilità della ricandidatura.

Il rinvio a giudizio è scattato anche per l’ex direttore generale vicario dell’assessore all’Ambiente, Giuseppe Graziano; l’ex commissario dell’Arpacal, Domenico Lemma; l’ex direttore amministrativo, Luigi Luciano Rossi; Francesco Caparello, Giuseppe Giuliano, Vincenzo Mollace, Francesco Nicolace e Silvia Romano. Per un undicesimo imputato, Pietro De Sensi, è già in corso il processo dibattimentale.

L’inchiesta è iniziata dopo un esposto in cui sono state denunciate presunte irregolarità nel concorso per dirigente amministrativo all’Arpacal, ed è stata condotta condotta dai militari della Guardia di finanza e dagli uomini del Nisa (Nucleo investigativo sanità e ambiente), con il coordinamento dei pm Guarascio e di Gerardo Dominijanni.

Le successive attività investigative, fra le quali la relazione di un ispettore del ministero dell’Economia, avrebbero consentito di riscontrare irregolarità nell’attribuzione di incarichi, nell’erogazione di fondi e nell’espletamento di selezioni per progressioni verticali di carriera. Poi, a metà del dicembre 2012, i magistrati inquirenti hanno disposto il sequestro di somme per un totale di 500.000 euro a carico di ex dirigenti dell’Arpacal, eseguito d’urgenza e in seguito convalidato dal giudice per le indagini preliminari

 

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