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La notizia dell’apertura dell’indagine ha portato un po’ di agitazione nel Comune di Melfi. Il vicesindaco Luigi Simonetti, si dice sereno in quanto “l’amministrazione Valvano può dirsi estranea a situazioni poco chiare e trasparenti”, gli fa eco l’assessore Fundone che puntualizza il concetto: “Non esistono appalti milionari o situazioni losche”.
Il sindaco, Livio Valvano, nei giorni scorsi aveva fatto sapere: “L’articolo di oggi è brutto e infamante. Riguarda la giunta Navazio e invece hanno associato il mio nome alla criminalità organizzata, sapendo che l’inchiesta riguarda atti precedenti all’amministrazione Valvano”
Raggiunto poi telefonicamente ha aggiunto: “Se c’è una cosa su cui non rischiamo nulla è il rispetto della legge. Da quando sono stato eletto ho visto andare e venire di inquirenti della Dda e dei Carabinieri. Da anni cercano carte. Poi, gli appalti sono materia di competenza dei funzionari. Io non mi sono mai impicciato a differenza di altri. E’ una delle critiche che mi vengono mosse da alcuni, cioè quella di non incidere sui fornitori. Non è materia della politica”. Tornando sull’articolo dei giorni scorsi aggiunge: “Quel titolo è stato indecente, un errore gravissimo. Accostare il mio nome alla criminalità organizzata, ritengo sia scandaloso. Mi ha scosso. Io ho grande rispetto della legge e credo in ciò che dico”.
Corbo, ex assessore, risponde alle voci che in questi giorni si sono fatte più insistenti, quelle che vedono oggetto d’indagine anche i lavori di ripristino, riqualificazione e messa in sicurezza della piscina di Melfi. “La gente non sa davvero cosa fare e come impegnare il tempo, anche perché sulla piscina hanno lavorato alcune ditte che già in passato avevano fatto gli impianti della struttura e che la conoscevano bene, l’impresa di costruzioni è di Melfi. E’ stato un lavoro gestito tutto dagli uffici, in queste cose qua, se anche dovesse esserci qualcosa, la politica non centra. Sulla piscina non c’è niente di strano. A ferragosto la gente non sa davvero cosa fare e come impegnare il tempo e ognuno dice la sua. Poi, se sono rose fioriranno. Io resto dell’idea che l’importante è che nessuno si sia messo soldi in tasca e problemi non ce ne sono. Da quello che ho letto sui giornali, la cosa non ha sostanza, a meno che qualche ufficio non si sia accordato con qualcuno, ma francamente mi sembra impossibile anche perché sono perizie di varianti”.
Navazio dal canto suo, raggiunto telefonicamente, dice la sua: “le giunte e i sindaci non si interessano delle gare d’appalto, le carte stanno lì e sono a disposizione di chi ha necessità di prenderle. Spero che la stessa enfasi che è stata data in questa fase ci sarà anche dopo. Non è né la prima nè l’ultima volta che i magistrati vanno a vedere le gare d’appalto. Non c’è nulla da temere nè da preoccuparsi, le amministrazioni comunali sono sempre state integre sotto questo aspetto, la giustizia faccia il proprio corso. Io, per quanto riguarda il mio comportamento, ho sempre delegato i funzionari, come la Bassanini obbliga. Non ci siamo mai interessati, noi abbiamo attività di indirizzo, programmi la scuola, programmi la palestra, poi li vai ad inaugurare e non ti preoccupi delle fasi intermedie. La cosa importante che voglio dire, è che il Comune di Melfi non ha mai avuto problemi in questo senso, però ben vengano le indagini in corso, ripeto, non è nè la prima nè l’ultima. Gli atti sono pubblici, stanno lì. Si possono verificare in qualsiasi momento. Quello che è davvero brutto sono i distinguo, non siamo noi, sono quelli di prima, è un distinguo sciocco. Niente da temere, tutto da verificare, ben vengano le inchieste che passano al setaccio queste cose. Nella zona ci conosciamo tutti, non ci sono ne ricchezze ne patrimoni c’è solo uno strano atteggiamento voyeuristico. Melfi si vuole sempre additare come una città d’infiltrazione mafiosa, ma il comune è sempre stato integro, da questo punto di vista. Non ci credo, non ci posso credere”.

 

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