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POTENZA – C’è anche una determina di pagamento alla “Lucus servizi” dell’ex assessore Donato Coviello tra gli atti che i carabinieri del reparto operativo di Potenza hanno cercato a fondo venerdì scorso negli uffici del Comune di Potenza.

I pm che si stanno occupando dell’inchiesta sul dissesto del capoluogo hanno stilato una lista di documenti da acquisire “a tutti i costi”.

Dopo le resistenze registrate negli scorsi mesi, quando alle richieste avanzate in via bonaria sono arrivate risposte tutt’altro che esaustive.

In particolare sui rapporti con un officina meccanica, quella di Giuseppe Lorusso, e due ditte di trasporti: la “Telesca trasporti” e la “Lucus servizi”. Oltre a tutto quello che riguarda l’appaltone per le pulizie e la piccola manutenzione degli immobili comunali.

Agli investigatori non è sfuggito che la “Lucus servizi” è la ditta di famiglia di Coviello, assessore ai trasporti – manco a dirlo – fino al 2009, e poi consigliere comunale di maggioranza col Pd fino a maggio dell’anno scorso.

Di qui l’interesse a fare quanta più chiarezza possibile sull’accaduto: appalti e affidamenti concessi alla ditta da parte dell’amministrazione.

Quindi pagamenti e modalità di fatturazione da parte dell’ufficio provveditorato, gestito dal primo dirigente dell’ente a ricevere un avviso di garanzia, Mario Giugliano. Più una perquisizione a casa e nel suo ufficio, per recuperare file e documenti dai suoi computer.

Giugliano è accusato di corruzione assieme al referente della ditta che gestisce l’appalto delle pulizie e della manutenzione degli immobili comunali, Pasquale Zaccagnino, per una presunta mazzetta che il primo avrebbe intascato per agevolare la ditta di Nicola Auletta, “patron” di Facility srl e a sua volta indagato, anche se il suo nome non compare nell’avviso di garanzia notificato ai due.
L’episodio è datato «in data prossima e anteriore a luglio del 2014», che è quando la ditta è subentrata nell’appalto più ricco tra quelli gestiti dall’amministrazione comunale.

Ma il dirigente è sotto inchiesta anche per un’ipotesi di truffa, risalente a maggio del 2014, e una presunta turbativa abbastanza recente, datata 26 febbraio scorso.

Perciò all’indomani del blitz dei carabinieri in Comune si è deciso che fosse opportuno trasferirlo in via cautelare all’ufficio personale.

«Saranno un paio d’anni che non parlo con Giugliano». Ha replicato Donato Coviello sentito al telefono dal Quotidiano.

«Certo, lo conosco. E può darsi che abbiamo anche preso un caffè assieme. Ma non sono mai entrato nel suo o in un altro ufficio del Comune per chiedere nulla. Se i carabinieri lo hanno tenuto sotto controllo lo sanno anche loro, quindi aspetto con fiducia l’esito delle verifiche».

Coviello spiega che la ditta, un’impresa individuale, è attiva dal 1981 ed è stata intestata alla madre fino a dicembre dell’anno scorso, quando lei ha raggiunto l’età pensionabile e lui, che prima risultava come semplice dipendente, le è subentrato come titolare.

«Negli ultimi tre anni abbiamo fatturato con il Comune 4mila euro che non ci sono stati nemmeno pagati». Aggiunge. «Abbiamo lavorato per beneficenza. Quando serviva una cosa urgente, perché c’erano da spostare una scrivania o qualche mobile ci siamo messi a disposizione. Ma soltanto per non dire di no, altrimenti non ci avrebbero più chiamati. Più spesa che resa, non so se mi faccio capire».

Coviello ricorda un’ultima commessa più consistente «nel 2012», in occasione di una consultazione elettorale, quando occorreva qualcuno che montasse e smontare i pannelli per le affissioni, e la Lucus avrebbe lavorato in subappalto.

«Quando ero all’assessorato ai trasporti abbiamo fatto gare per milioni di euro, come quella per il nodo complesso del Gallitello, e ho sempre offerto io il caffé ai rappresentanti delle ditte quando venivano in Comune». Insiste.

«In un’occasione in consiglio comunale ci fu qualcuno che fece un vago accenno alla ditta e ai suoi rapporti con l’amministrazione. La mia risposta è stata un invito a verificare subito la loro correttezza. Anni fa scrivemmo anche una lettera chiedendo che i lavori fossero assegnati attraverso delle gare piuttosto che affidamenti diretti. Perciò non mi fate passare per quello che non sono».
L’ex assessore «spezza una lancia» anche a favore di Giugliano.

«Con noi è stato sempre puntiglioso ma non ha mai chiesto nulla per sé, nemmeno che gli spostassimo un materasso».

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