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COSENZA – Sedici persone sono state rinviate a giudizio ed altre cinque sono state prosciolte al termine dell’udienza preliminare per la vicenda Tesi, stralciata dall’inchiesta Why Not sui presunti illeciti nella gestione dei fondi pubblici in Calabria.   Il giudice per le udienze preliminari di Cosenza, Enrico Di Dedda, ha disposto il rinvio a giudizio per 16 indagati ed ha disposto l’inizio del processo per il 16 aprile prossimo.   

Il Gup ha anche disposto il non luogo a procedere per non aver commesso il fatto nei confronti di Giuseppe Gentile (attuale assessore regionale ai Lavori Pubblici), Nicola Adamo (consigliere regionale), Francesco Morelli (consigliere regionale decaduto, tuttora recluso a Milano con l’accusa di associazione mafiosa, con una richiesta di condanna pari a ben 9 anni di reclusione), Rinaldo Scopelliti, Antonio Gargano.

Le persone rinviate a giudizio sono: Salvatore Perugini (ex sindaco di Cosenza), Filomeno Pometti, Luciano Vigna, Michelangelo Spataro (attuale consigliere comunale di Cosenza), Francesco Capocasale, Michele Montagnese, Gianluca Bilotta, Luigi Vacca, Nicola Costantino, Renato Pastore, Saverio Fascì, Francesca Gaudenzi, Antonio Gargano, Pietro Macrì, Antonio Viapiana e Pasquale Citrigno (amministratore della società “Tesi” per il quale era stato chiesto il non luogo a procedere). 

 L’inchiesta tesi riguarda i rapporti tra la società e la Fincalabra, la finanziaria regionale della Calabria. Negli anni scorsi il filone dell’indagine era stato stralciato dall’inchiesta Why Not ed inviato al tribunale di Cosenza perchè competente per territorio.

 

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