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Panorama di Potenza (foto © ANDREA MATTIACCI)

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POTENZA – Ad agosto, passeggiando per via Pretoria – non ce ne voglia il sindaco di Matera ma c’è chi continua a preferirla al Gallitello – i turisti (sì, passano anche da Potenza!, e forse lo farebbero persino in caso di tassa di soggiorno…) potevano fermarsi davanti alle vetrine di una delle tre librerie sul corso principale e notare che le guide esposte in bella mostra riportavano come titolo formule tipo “Matera e la Basilicata” o “Basilicata e Matera”. E Potenza?, potevano a ragione chiedersi quei turisti: non esiste? Magari ne nascevano dubbi sulla propria stessa esistenza: allora non esistiamo neanche noi!

Sentirsi su un crinale che taglia un borgo e sbirciare le montagne tutto intorno da una feritoia, magari una finestra che disegna un quadro tra due vecchi palazzi scampati al sisma. Suggestioni che si provano camminando PER via Pretoria, come si dice per ribadire l’idea di attraversamento alla latina, e i resti di lapide di Potentia sul corso principale spiegano tutto. Se nel caos scomposto dello struscio sentite una vocina «robba bbuona» non è un pusher ma un contadino che vende a poco prezzo i suoi prodotti a km (davvero) 0. A lui della rivalità tra le due città della placida Basilicata – dualismo che puntualmente in molti negano nel momento stesso in cui lo rimuovono alimentandolo, soprattutto sui social – non interessa niente. Ma il dibattito resta aperto.

Nei giorni scorsi qualcuno ha riportato sui social una chiacchiera da bar (materano) con tanto di commenti vergognosi sul dramma di Dragonara. È un fatto. Che, puntualmente, ha riaperto la ferita purulenta ma medicabile della rivalità. Nel frattempo, il manifesto più politico degli ultimi giorni lo hanno involontariamente stilato i sindacalisti dell’Usb: parlando di ferrovie e di progetti in vista del benedetto 2019, hanno umilmente proposto di considerare anche la zona ovest della Regione e l’asse campano; il rischio – hanno argomentato – è che, passato il 2019, a godere di un miglioramento della mobilità sia più la Puglia che l’“altra” Basilicata.

Ieri, come leggete in questa pagina, De Ruggieri ha corretto il tiro focalizzando la polemica più sul governatore che sull’aspetto per così dire dualistico. I potentini possono allora approfittarne per rinnovargli un invito: domani il sindaco cammini un po’ PER via Pretoria, e magari passi pure dalla Villa del Prefetto finalmente riaperta, si festeggerà con un happening estemporaneo di scrittura, poesia, musica, teatro, pittura e gusto. Potenza è una città che, forse per paura di diventare un “eventificio” come quello evocato qualche settimana fa da Giuseppe De Rita di passaggio dal capoluogo, vive di piccoli (grandi) eventi come la Notte bianca del libro e la Festa della parola e della lettura in fase di definizione. Magari sarà questa una buona occasione per “gemellarsi”. La diversità è ricchezza: c’è bisogno sia di Sharon Stone che di Riviello e Scotellaro. Incontriamoci in via Pretoria.

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