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Sono reduce da un viaggio di lavoro/vacanza di oltre un mese in Perù. Come al solito, la mia condizione di “esule” Lucano mi ha portato a cercare contatti con eventuali conterranei nei luoghi in cui, per ragioni di lavoro o per vacanza, mi reco. Questa volta, spinto anche dall’attività lavorativa di mio figlio, ho contattato l’associazione dei Lucani in Perù di Lima. Mi ha risposto il signor Antonio Chuquipiondo, figlio e vera anima dell’associazione, della signora Maria Donata Sinisi originaria di Ripacandida, suo paese di nascita e nel quale lei quasi tutti gli anni ritorna. Senza esitazione mi ha invitato nella sede di Passaje Rospigliosi 105 alla Quadra 67 della Repubblica di Panama, nella municipalità di Barranco. Lima, che è un megalopoli di 12 milioni di abitanti è infatti divisa in 43 municipalità. Il giorno dopo sono stato ricevuto, con il calore tipico dei Lucani, dalla stessa Presidente, da suo figlio Antonio, dal nipote Mario Sinisi e da un gruppo di persone fra insegnanti e alunni dei corsi di Italiano che l’associazione organizza per potersi sostenere. Ho scoperto una realtà sorprendente per vivacità e iniziativa per una comunità così piccola. Inoltre, uno spirito identitario molto forte, nonostante si tratti di Italiani di seconda generazione . “ A differenza degli Italiani di Cile e Argentina, che si sentono Cileni e Argentini,” mi dice Chuquipiondo, noi ci sentiamo Italiani! Oltre che Peruviani ovviamente. L’associazione, che è in fase di crescita organizzativa, ha progetti molto ambiziosi: Dice ancora Chuquipiondo. Oltre all’insegnamento dell’Italiano, di cui c’è grande richiesta, e dell’Inglese, , intendiamo organizzare almeno un viaggio all’anno di una cinquantina di persone in Basilicata; Vogliamo, e lo stiamo già facendo, reclamizzare i prodotti Lucani ponendoci come trai d’union tra produttori Lucani e acquirenti Peruviani; Vorremmo attirare professionalità di alto profilo di giovani della Basilicata, invitandoli ad inviare i loro curriculum a: lucanideperu@gmail.com , perché in un paese, il Perù , che cresce ad un ritmo del 6/7 % annuo servono Quadri che il Paese non è riuscito a creare allo stesso ritmo. Servono macchinari che, forse, in Italia potrebbero essere considerati obsoleti ma che qui andrebbero benissimo. Insomma, conclude Chuquipiondo, il Perù è pieno di opportunità, sta a voi saperle cogliere, e noi siamo pronti ad essere di supporto. Altre nazioni queste opportunità le stanno già cogliendo. Questo l’ho potuto verificare personalmente. Nel campo dell’edilizia, per esempio, ci sono società a capitale misto, Brasiliano, Cileno e Inglese. Per chi volesse cogliere le opportunità che questo Paese offre, l’associazione dei Lucani del Perù può essere certamente il primo punto di riferimento, ma non mancano altre organizzazioni ufficiali. Una di queste, segnalatami da Antonio Chuquipiondo è: “ L’instituto para el comercio exterior”, dipartimento dell’ambasciata d’Italia per la promozione d’interscambio commerciale, presieduto dalla signora Elisabetta Evangelisti che assieme alla sua collaboratrice Miriam Guimaray, sono state di una gentilezza e di una disponibilità estrema. Mostrando, tra l’altro un grande interesse personale sul piano turistico per la nostra Regione. Altro istituto è: L’ICOPI (istituto per la cooperazione Perù Italia) presieduto dall’ex ambasciatore, dal 2006 al 2009, del Perù in Italia, Carlos Roca Caceres. Il signor Roca Caceres, conosciuto casualmente, ha mostrato anch’egli interesse e disponibilità. Nell’occasione ha detto: Ho compiuto i miei studi in Italia a Torino. L’Italia e gli Italiani mi hanno dato tanto e io, se posso, voglio fare altrettanto. Insomma, una somma di impressioni positive che mi inducono a pensare che la nuova frontiera di opportunità sia il proprio il Sud America e il Perù in particolare. E poi…. Una visita a Macchu picchu, vale da sola il prezzo del viaggio.

Antonio Bilancia

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