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CROSIA (CS) – La morte di Vincenzo Sapia ha lasciato dei dubbi nell’autorità inquirente, dubbi che necessariamente dovranno essere chiariti attraverso lo svolgimento di indagini accurate, e per questo motiva la Procura della Repubblica di Castrovillari ha emesso un avviso di garanzia nei confronti dei tre carabinieri che erano presenti al momento della morte di Sapia, 29 anni, avvenuta sabato scorso a Mirto di Crosia durante un controllo dei militari (LEGGI LA NOTIZIA)

L’ipotesi di accusa su cui si indaga è di cooperazione in omicidio colposo. Tutta via fonti vicine a chi sta conducendo le indagini hanno voluto precisare che al momento si tratta più che altro di un atto dovuto per permettere ai carabinieri di nominare propri periti in vista dell’autopsia che sarà effettuata mercoledì. Dopo un esame esterno del cadavere, il medico legale non ha riscontrato segni di violenza ed ha ipotizzato la morte per infarto. 
Secondo la ricostruzione, che sta trovando conferma anche dalle deposizioni di alcuni testimoni sentiti dai carabinieri e dalla squadra mobile di Cosenza, Sapia, che in passato avrebbe sofferto di disturbi psichici tanto da essere sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio, era andato in escandescenze mentre veniva sottoposto ad un controllo dai carabinieri dopo che si era denudato. 
Il giovane, durante le verifiche, avrebbe reagito aggredendo un militare e prendendolo a pugni. È stato a questo punto che Sapia si è accasciato, morendo poco dopo.
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