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In fondo riporto il link con l’intera interrogazione di alcuni parlamentari 5 Stelle – Primo firmatario: BARBANTI SEBASTIANO- contro la Metro di Cosenza Rende mentre di seguito le riporto un solo estratto molto chiaro e di facile comprensione per tutti:  “…occorrerebbe riesaminare l’effettiva sostenibilità economico-gestionale dell’opera, basandosi la sua fattibilità economica sulla previsione progettuale di 49.000 passeggeri al giorno, ovvero circa la metà dei cittadini cosentini e rendesi messi assieme, e se è vero che per altre città (Firenze, Venezia, Bergamo, Cagliari, Padova, e altre) l’utenza giornaliera si aggira fra il 2 e il 6 per cento della popolazione, è facile intuire con somma probabilità le conseguenze dannose di un errore previsionale di tale portata; 
dal punto di vista della sostenibilità urbanistico-ambientale, ripristinare i binari rimossi non molto tempo fa renderà il viale Parco una stretta e lunga aiuola spartitraffico, separata dal contesto circostante dalla barriera ferrata, producendo danni in termini di qualità ambientale e di vivibilità generale della città, si procederà in controtendenza rispetto a quella scelta urbanistica che voleva individuare nel Viale una funzione di ricucitura tra centro città e periferia, dov’è previsto uno sviluppo ed una riqualificazione urbanistica;
per l’analoga esperienza di Messina, il sindaco Giuseppe Buzzanca ha dichiarato, lo scorso anno : «…Il tram è stato un fallimento, una scelta sbagliata. È inutile prendersi in giro, dobbiamo dire la verità. Una città è stata devastata, alcune zone hanno subito un danno notevole e non ci sono stati grandi vantaggi per il trasporto pubblico. Per non parlare dei costi: un bagno di sangue per le casse del Comune…»dell’interrogazione parlamentare : “…occorrerebbe riesaminare l’effettiva sostenibilità economico-gestionale dell’opera, basandosi la sua fattibilità economica sulla previsione progettuale di 49.000 passeggeri al giorno, ovvero circa la metà dei cittadini cosentini e rendesi messi assieme, e se è vero che per altre città (Firenze, Venezia, Bergamo, Cagliari, Padova, e altre) l’utenza giornaliera si aggira fra il 2 e il 6 per cento della popolazione, è facile intuire con somma probabilità le conseguenze dannose di un errore previsionale di tale portata;
dal punto di vista della sostenibilità urbanistico-ambientale, ripristinare i binari rimossi non molto tempo fa renderà il viale Parco una stretta e lunga aiuola spartitraffico, separata dal contesto circostante dalla barriera ferrata, producendo danni in termini di qualità ambientale e di vivibilità generale della città, si procederà in controtendenza rispetto a quella scelta urbanistica che voleva individuare nel Viale una funzione di ricucitura tra centro città e periferia, dov’è previsto uno sviluppo ed una riqualificazione urbanistica;
per l’analoga esperienza di Messina, il sindaco Giuseppe Buzzanca ha dichiarato, lo scorso anno : «…Il tram è stato un fallimento, una scelta sbagliata. È inutile prendersi in giro, dobbiamo dire la verità. Una città è stata devastata, alcune zone hanno subito un danno notevole e non ci sono stati grandi vantaggi per il trasporto pubblico. Per non parlare dei costi: un bagno di sangue per le casse del Comune…».

COSENZA – Alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno presentato un’interrogazione rivolta ai ministeri dell’Economia, dello Sviluppo economico e degli Affari europei, contro la metropolitana di Cosenza e Rende. Il testo, che ha come primo firmatario Sebastiano Barbanti, afferma che “occorrerebbe riesaminare l’effettiva sostenibilità economico-gestionale dell’opera, basandosi la sua fattibilità economica sulla previsione progettuale di 49.000 passeggeri al giorno, ovvero circa la metà dei cittadini cosentini e rendesi messi assieme, e se è vero che per altre città (Firenze, Venezia, Bergamo, Cagliari, Padova, e altre) l’utenza giornaliera si aggira fra il 2 e il 6 per cento della popolazione, è facile intuire con somma probabilità le conseguenze dannose di un errore previsionale di tale portata”.

I parlamentari grillini contestano anche che “dal punto di vista della sostenibilità urbanistico-ambientale, ripristinare i binari rimossi non molto tempo fa renderà il viale Parco una stretta e lunga aiuola spartitraffico, separata dal contesto circostante dalla barriera ferrata, producendo danni in termini di qualità ambientale e di vivibilità generale della città” e citano l’esperienza di Messina dove il sindaco Giuseppe Buzzanca ha dichiarato, lo scorso anno : «Il tram è stato un fallimento, una scelta sbagliata. È inutile prendersi in giro, dobbiamo dire la verità. Una città è stata devastata, alcune zone hanno subito un danno notevole e non ci sono stati grandi vantaggi per il trasporto pubblico. Per non parlare dei costi: un bagno di sangue per le casse del Comune…».

Secondo i grillini, si rischia il mancato riconoscimento delle spese sostenute da parte dell’Unione europea, “con conseguente disimpegno di fondi Fesr e obbligo di restituzione da parte dell’Italia”.

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