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L’EMERGENZA delle alluvioni è tornata in aula, con un’interrogazione della senatrice Emma Fattorini (Pd), indirizzata al presidente del Consiglio, ai ministri dell’Economia e delle Finanze, dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture e trasporti, delle Politiche agricole, alimentari e forestali, dell’Ambiente e degli Affari europei.

Dopo le premesse di rito, in cui la senatrice lucana dà un quadro di quanto accaduto a ottobre e dicembre, chiede di sapere dal Governo, «se non ritenga necessario e opportuno riconoscere lo stato di emergenza nella regione Basilicata per gli eventi alluvionali verificatisi nei mesi di ottobre e dicembre 2013; se non ritenga di doversi attivare con la massima sollecitudine per dotare di adeguati finanziamenti l’opera di risanamento  del territorio, delle infrastrutture e delle attività produttive; al fine di  consentire l’utilizzo dei fondi già disponibili, se non ritenga di dover intervenire modificando  45 della legge 99/2009», che disciplina l’utilizzo del Fondo unico nazionale per la riduzione del prezzo dei carburanti nelle regioni interessate esclusivamente da estrazioni petrolifere. Fattorini chiede, infine, «se il Governo non ritenga necessario definire regole e procedure per evitare che  anche in  futuro  possano verificarsi  disparità ingiustificate di trattamento tra le diverse regioni del nostro Paese».

Nelle premesse, la senatrice lucana ricorda la richiesta, finora inevasa, del riconoscimento dello stato di emergenza per la provincia di Matera, sia per l’alluvione di ottobre che per quella di dicembre. «Le risorse finanziarie disponibili sul bilancio regionale -spiega- non sono sufficienti a coprire il fabbisogno, che si va delineando in relazione agli eventi calamitosi descritti. La Camera dei deputati ha approvato  una risoluzione a prima firma Realacci che prevede lo stanziamento pluriennale di almeno 500 milioni di euro annui per un Piano organico, impegnando il Governo a: 1) Assumere iniziative affinché l’utilizzo delle risorse proprie e delle risorse provenienti dallo Stato, da parte di Regioni ed enti locali, per interventi di prevenzione e manutenzione del territorio 2) Prevedere uno specifico obiettivo tematico in materia di adattamento al cambiamento climatico 3) Definire gli strumenti appropriati per garantire un effettivo utilizzo delle risorse stanziate. Non si trova ragionevole spiegazione dell’innegabile  disparità di trattamento sin qui riservata ai diversi territori italiani colpiti da alluvioni».

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