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MONGIANA – È giallo nel paese delle Reali Ferriere dove, nella notte tra mercoledì e giovedì, si sarebbe sviluppato un rogo nelle scale appartenenti alla struttura dove sono ospitati una quindicina di profughi africani richiedenti asilo. L’incendio potrebbe essere un vile attentato intimidatorio. Infatti, qualcuno avrebbe cosparso la scala d’ingresso della struttura comunale con del liquido infiammabile, appiccando successivamente il fuoco. Di questo ne è convinto anche il primo cittadino di Mongiana, Bruno Iorfida, che insieme all’amministrazione comunale da lui guidata condanna fermamente «il vile atto subito dai ragazzi di colore ospitati nella struttura comunale sita in piazza regina Elena». 

L’immobile, di proprietà comunale, è stato dato in concessione ad una cooperativa che si occupa della sistemazione e della gestione dei profughi. Il sindaco ha fatto sapere di essersi «subito messo in contatto con le forze dell’ordine» che incontrerà nelle prossime ore e di avere chiesto un «incontro urgente col prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno, per esporgli quanto successo». 

Il sindaco Iorfida, nell’esprimere vicinanza e solidarietà ai profughi del Nordafrica e all’associazione che gestisce la struttura, sottolinea «la gravità e la tristezza del gesto di violenza», soprattutto in una terra che, dalle ferite provocate dall’emigrazione di massa, è riuscita a creare, nell’entroterra montano delle Serre vibonesi, un modello di pacifica convivenza. 

Quello dei profughi provenienti dal Nordafrica è il dramma di migliaia di persone, che spesso hanno subito forme di violenza e di persecuzioni, fuggite da Paesi oggetti di terribili conflitti e numerosi stragi e a cui la Calabria e l’entroterra vibonese in particolare ha saputo dare risposta, aderendo al piano di emergenza nazionale per l’accoglienza. L’episodio accaduto a Mongiana deve rafforzare la volontà di tutti, istituzioni, associazioni, partiti e cittadini, nel lottare ogni forma di razzismo e di discriminazione e nel contrastare il preoccupante aumento di fobia e xenofobia nelle giovani generazioni.

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