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Una lettera imbotitta di proiettili diretta a Carlo D’Angelo, sindacalista, delegato regionale dell’Ugl Polizia penitenziaria. All’esterno della busta intercettata a Lamezia Terme, il suo indirizzo e dentro due proiettili e un foglio con una frase minatoria: “la prima non ti è bastata”, e il messaggio: “Finiscila di rompere i c…”. Il sindacalista aveva già ricevuto una missiva minatoria e secondo gli investigatori del Comando provinciale dell’Arma di Cosenza che, insieme ai colleghi di Lamezia Terme, indagano per risalire agli autori della lettera minatoria, le motivazioni potrebbero essere legate proprio alla sua attività sindacale. Negli ultimi tempi, ma anche prima, D’Angelo, infatti, come delegato dell’Ugl Polizia penitenziaria, ha sottolineato le difficoltà in cui operano gli agenti nel carcere “Cosmai” di via Popilia (nella foto). Sovraffollamento e carenza di organico i problemi sollevati. In uno degli ultimi documenti diffusi proprio dall’Ugl, il sindacalista, insieme al segretario regionale Andrea Di Mattia, aveva parlato del carcere di Cosenza come «uno dei pochi istituti (se non l’unico) della Calabria dove fino a pochi giorni fa il personale espletava turni da 6 ore, come previsto dalla normativa pattizia e di settore». La lettera minatoria, è stata scoperta dagli addetti allo smistamento del Centro di raccolta delle Poste a Lamezia Terme.

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