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DENUNCIANO «irregolarità» i ragazzi dell’Udu, l’Unione degli universitari, nell’ambito del test di accesso alla facoltà di Medicina che si è svolto, tra le polemiche, lunedì in tutta Italia. E tra i casi spinosi citano il policlinico di Catanzaro anche se le scorrettezze più grosse, affermano, si sarebbero registrate ad Ancona e Firenze. «Stiamo raccogliendo tutte le segnalazioni delle irregolarità durante i test e, dopo averle verificate e documentate, avvieremo i primi ricorsi – spiega Michele Orezzi, coordinatore nazionale dell’Udu -. Oltre ad Ancona e Firenze abbiamo segnalazioni di irregolarità anche per i test di Napoli, Roma, Salerno, Chieti, Pisa, Catanzaro e Padova. Stiamo già provvedendo ad imbastire dei ricorsi collettivi per tutelare due errori macroscopici delle due università che secondo noi porteranno l’alterazione di tutte le classifiche, un prezzo pagato sulla pelle degli studenti».
Sul piede di guerra anche il Codacons che contesta l’abolizione del bonus maturità per l’accesso alle facoltà universitarie da quest’anno, decisa ieri dal governo. Una decisione che potrebbe innescare una pioggia di ricorsi: «Indipendentemente dalla validità di tale sistema, assai lacunoso e contestato dagli stessi studenti – spiegano al Codacons – appare evidente come un cambiamento delle regole ad esami avviati determini un danno per quei candidati che, nell’affrontare test di ingresso a facoltà universitarie, avevano fatto affidamento proprio su tale bonus».
Una posizione bocciata dal ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza: «In Italia c’è un’eccessiva cultura del ricorso ed è una pessima abitudine. Ci sono persone che pensano sempre a come fare ricorso per ribaltare l’esito di un concorso, perchè si ritiene che questo sia l’unico strumento per far valere i propri diritti: a volte si verificano situazioni di iniquità e qui allora si entra nel campo della giustizia amministrativa. Ma non può essere uno strumento per percorrere scorciatoie. Il nostro intento invece è quello di dare anche un messaggio educativo: studiare per un esame o un test d’ingresso con l’obiettivo di prepararsi al meglio e di superarlo grazie alle proprie capacità. Per questo penso – conclude il ministro – che, pur cercando di valorizzare al massimo il curriculum scolastico dei più meritevoli, in assenza di test omogenei si deve essere molto cauti nella valutazione dei voti conseguiti».

DENUNCIANO «irregolarità» i ragazzi dell’Udu, l’Unione degli universitari, nell’ambito del test di accesso alla facoltà di Medicina che si è svolto, tra le polemiche, lunedì in tutta Italia. E tra i casi spinosi citano il policlinico di Catanzaro anche se le scorrettezze più grosse, affermano, si sarebbero registrate ad Ancona e Firenze. «Stiamo raccogliendo tutte le segnalazioni delle irregolarità durante i test e, dopo averle verificate e documentate, avvieremo i primi ricorsi – spiega Michele Orezzi, coordinatore nazionale dell’Udu -. Oltre ad Ancona e Firenze abbiamo segnalazioni di irregolarità anche per i test di Napoli, Roma, Salerno, Chieti, Pisa, Catanzaro e Padova. Stiamo già provvedendo ad imbastire dei ricorsi collettivi per tutelare due errori macroscopici delle due università che secondo noi porteranno l’alterazione di tutte le classifiche, un prezzo pagato sulla pelle degli studenti».

Sul piede di guerra anche il Codacons che contesta l’abolizione del bonus maturità per l’accesso alle facoltà universitarie da quest’anno, decisa ieri dal governo. Una decisione che potrebbe innescare una pioggia di ricorsi: «Indipendentemente dalla validità di tale sistema, assai lacunoso e contestato dagli stessi studenti – spiegano al Codacons – appare evidente come un cambiamento delle regole ad esami avviati determini un danno per quei candidati che, nell’affrontare test di ingresso a facoltà universitarie, avevano fatto affidamento proprio su tale bonus».

Una posizione bocciata dal ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza: «In Italia c’è un’eccessiva cultura del ricorso ed è una pessima abitudine. Ci sono persone che pensano sempre a come fare ricorso per ribaltare l’esito di un concorso, perchè si ritiene che questo sia l’unico strumento per far valere i propri diritti: a volte si verificano situazioni di iniquità e qui allora si entra nel campo della giustizia amministrativa. Ma non può essere uno strumento per percorrere scorciatoie. Il nostro intento invece è quello di dare anche un messaggio educativo: studiare per un esame o un test d’ingresso con l’obiettivo di prepararsi al meglio e di superarlo grazie alle proprie capacità. Per questo penso – conclude il ministro – che, pur cercando di valorizzare al massimo il curriculum scolastico dei più meritevoli, in assenza di test omogenei si deve essere molto cauti nella valutazione dei voti conseguiti».

Di certo, sulla graduatoria finale ci saranno in Calabria le 1.800 paia d’occhi dei candidati che lunedì si erano iscritti puntando ai 240 posti previsti per Medicina e agli appena 15 per Odontoiatria. E vista la concorrenza agguerrita e le premesse, le scintille sono assicurate

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