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VIBO VALENTIA – Avrà luogo stamattina a Roma, presso il ministero dello Sviluppo economico, l’incontro tanto atteso cui prenderanno parte i vertici della società Italcementi, i sindacati di categoria nazionali, regionali e territoriali, i rappresentanti istituzionali nazionali, regionali e provinciali e, infine, le Rsu dello stabilimento industriale di Vibo Marina. 

L’ultimo tentativo, l’ultimo momento di trattativa per sperare di  scongiurare la scelta dei vertici aziendali di Bergamo, quella dei licenziamenti in tronco e della chiusura della sede vibonese produttrice di cemento e calcestruzzo, che tuttavia sembra ormai essere incontrovertibile perché dettata da cause generate nel tempo. Siano esse gli annunciati problemi economici o, più probabilmente, i veti derivati dalla combustione di Cdr o dal trasporto o reperimento delle materie prime. Ma, in ogni caso, sono decisi a tentarle tutte gli 82 operai, tecnici e impiegati in forza ancora oggi allo stabilimento di Vibo Marina ed i circa 400 dell’indotto che, subito dopo il tavolo romano, potranno fare chiarezza su cosa il futuro avrà in serbo per loro. Sapranno, nel pratico, se ad attenderli sarà il licenziamento definitivo e in tronco voluto dall’azienda e, dunque, la cassintegrazione straordinaria per due anni o se, al contrario, la decisione sarà stata rivista. 

Se così non dovesse essere, nessun momento migliore, per la classe politica, per darsi da fare a reperire immediatamente occupazioni alternative alle maestranze della Italcementi che, già a fine estate, si troveranno con molta probabilità senza occupazione. E, proprio per scongiurare questa eventualità, da oltre una settimana si susseguono incontri con i rappresentanti istituzionali e conferenze. 

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