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Ieri sera il Quotidiano ha dato la notizia praticamente in tempo reale, mentre l’assemblea fiume, conclusasi poi nella notte, era ancora in corso (vignetta di ElleKappa su Repubblica: «Dopo il voto, la minoranza pd è andata a letto sapendo chi comanda»); oggi le aperture di quasi tutti i giornali sono dedicate al no all’Italicum dopo le trincee della minoranza dem alla nuova legge elettorale alzate dal potentino Roberto Speranza (una curiosità: Monica Guerzoni sul Corriere della Sera dà al deputato 10 anni in più…), che negli ultimi giorni aveva lasciato intendere le dimissioni da capogruppo alla Camera. Giurando «lealtà» e fedeltà al partito e al governo, il «giovane di lungo corso» (copyright Bersani) che nel 2012 entrò nella Ditta del segretario con Moretti e Giuntella da coordinatore della campagna per le Primarie, non si è unito neanche alla cena in pizzeria con il corregionale Alfredo D’Attorre e le altre anime dell’opposizione interna al Pd. Seconda curiosità: Giovanna Casadio, tra le prime firme del desk politico di Repubblica, a Speranza di anni nel leva due… [1] 
Ma non è solo la politica a tenere banco, o meglio non solo nelle sue declinazioni più tecniche e legate alle geometrie, o meglio alchimie, dei partiti: perché l’emergenza sbarchi continua a diventare un caso politico come già nella rassegna stampa di ieri riportavamo. Gli enti locali si dividono tra favorevoli e contrari ad accogliere i migranti in arrivo (si parla di 10mila persone in 5 giorni) e tutti e tre i giornali locali di oggi riportano in prima pagina il “sì” del governatore Pittella [2]. Se non è una vox clamans in deserto poco ci manca, perché dal Nord alla Calabria – dove nelle ultime ore s’è registrato un nuovo sbarco, a Palmi – passando per Chieti sono soprattutto i sindaci ad alzare un muro motivandolo con ragioni economiche più che politiche: mentre persino l’Onu dice che sull’Italia grava «un fardello enorme», Giuseppe Geraci, sindaco di centrodestra di Corigliano Calabro, lamenta la ristrettezza di risorse che rischia di avere ricadute sui servizi rivolti alla cittadinanza e chiama all’appello il governo a prendersi le proprie responsabilità [3]. Indicativo che la Valle d’Aosta dichiari di avere a disposizione solo un posto… Ed è proprio di ieri la conferma dei tagli ai Comuni: i sindaci delle grandi città non hanno trovato l’accordo col govrno e così sui 256 milioni di tagli previsti per il 2015 l’esecutivo ha chiuso la porta alle città metropolitane; restano aperte le questioni Imu agricola e Fondo compensativo Imu-Tasi.
Un’ultima segnalazione è dedicata al combattivo Sergio Ragone, che stamattina ha presentato a Buongiorno Regione il suo progetto #euapiedi. Per chi non l’avesse visto, ecco il link (la sua intervista parte intorno al 15° minuto). In bocca al lupo a Sergio per la sua iniziativa.
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LA NOTIZIA PIÙ CURIOSA | Il Comune di Lajatico, 1.300 abitanti a una quarantina di chilometri da Pisa, a sorpresa nella top ten dei 10 più ricchi d’Italia: nell’ultimo anno d’imposta è passato dal 38° al 6° posto e l’imponibile è cresciuto da 27,7 a 34,4 milioni. Una delle possibili cause dell’exploit? Da qualche anno è tornato a risiedervi Andrea Bocelli. 

[1] Per la cronaca, ne ha fatti 36 a gennaio. A questo link, comunque, c’è il suo profilo più aggiornato.
[2] Secondo un grafico del Corsera, i profughi ospitati fino a ieri in Basilicata erano di preciso 695. 
[3] Il lettore di Repubblica Mario De Florio, casertano, propone in una lettera al quotidiano di ospitarli nelle caserme inutilizzate. Tornando in Basilicata, Pietro Simonetti della Task force migranti ricorda che «siamo alla vigilia dell’arrivo degli stagionali per la raccolta del pomodoro – lo riporta la Gazzetta di Basilicata in prima pagina –. Accoglierli con dignità, garantire la legalità della loro opera, sarà un’altra prova per la nuova Basilicata». Purtroppo sui social i commenti sono parecchio meno costruttivi e bonari… 

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