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Quando a fine luglio ci arrivi dalla superstrada che viene da Atella, costruita dopo il terremoto dell’80,ti accolgono picchi verdeggianti intercalati da selle fra le quali si adagia il paese. Fuori dal perimetro urbano,la campagna è punteggiata da case abitate e strutture agricole,talvolta isolate, più spesso raggruppate in piccole borgate. Se arrivi nel tardo pomeriggio, hai il sole calante di fronte e puoi fotografare solo se sei esperto. Se sei come me invece, semplice dilettante,ti conviene attendere la sera quando potrai cogliere la dolcezza e l’eleganza di San Fele impreziosita da calde luci. Intanto puoi andare per boschi lussureggianti e poi a godere dello spettacolo che fino a qualche decennio fa era sconosciuto ai più : le cascate ti ammalieranno una prima volta quando,approssimandoti, comincerai ad avvertirne il suono, quasi sopraffatto dal frinire delle cicale e poi ancora quando le vedi,ognuna a poca distanza dall’altra,una decina in tutto lungo il corso del Bradano. Sono varie per altezza di salto e per getto d’acqua, immerse in piacevolissima frescura ed incorniciate da massi bianchi dai contorni levigati dallo scorrere dell’acqua nel corso dei secoli. Prima di inoltrarti nei sentieri che vi conducono,ben mantenuti fra l’altro ( bravo sud in questo caso,bravo e generoso: la visita è assolutamente gratuita) fermati a riempire la borraccia di ottima e gelida acqua che sgorga dalla fonte che troverai sulla strada,dato che giù non troverai chioschi,per fortuna. Troverai tutto gradevole e pulito, mantienilo tale,non buttare sigarette e rifiuti: sarà la tua maniera di ringraziare chi con il proprio interessamento e lavoro ti consente di godere di tutto questo. Da qui puoi fare delle splendide foto di San Fele baciato dall’ultimo sole della giornata,mentre visiti i resti di antichi molini e della gualchiera,tutti azionati dal fluire potente dell’acqua. Per tornare su,se sei avanti con gli anni o se hai con te bimbi “picciosi” per la stanchezza,una telefonata e,sempre gratuitamente, Donato Sperduto verrà a prenderti con il suo fuoristrada. A sera, rientra verso l’inizio del paese, lascia la macchina ed incamminati verso il centro storico, passando per una stretta via, non più stretta però delle viuzze e dei vicoletti che troverai mentre ti immergi fra le case, prima salendo verso il castello e poi scendendo verso la parte nuova,passando per la suggestiva chiesa del Santo locale, San Giustino. Incontrerai persone cordiali e disponibili,ammirerai case in pietra nuda o intonacate e dipinte a tinte calde,alcune alla sommità di ripide scalinate,e fiori dappertutto. Stanco poi, ma soddisfatto,regalati un’ottima cena ( se sei tu a guidare non bere!) a base di prodotti genuini e locali in qualcuno dei tanti ristoranti della zona e buon rientro!

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