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La Sorical comunica che «nel vibonese si registra l’ennesimo caso di inquinamento batteriologico delle acque distribuite per il consumo umano». «Questa volta – prosegue la nota della società – è toccato alla cittadina di Ionadi affrontare l’emergenza idrica generata da un inquinamento da coliformi totali riscontrati lungo la rete idrica approvvigionata da un piccolo acquedotto locale.
Nei mesi scorsi si sono registrati casi simili nelle frazioni Vena, Piscopio, Vibo Marina, S. Pietro e Longobardi del Comune di Vibo Val., così come a Mileto e a San Costantino Calabro».
Le cause che determinano l’emanazione da parte dei Sindaci di ordinanze di non potabilità, secondo la Sorical, «sono molteplici: difetti strutturali delle reti idriche di distribuzione, carenze gestionali, vulnerabilità delle fonti non adeguatamente delimitate mediante idonee aree di salvaguardia, mancanza di controlli».
«Sorical – prosegue la nota – fin dall’avvio operativo ha rivolto i propri sforzi all’obiettivo di ridurre la moltitudine di piccoli acquedotti a gestione locale caratterizzati da uno stato di precarietà cronica spesso causa di situazioni come quella evidenziatasi negli ultimi giorni a Ionadi. La direzione intrapresa è stata quella di proseguire nelle azioni di potenziamento delle infrastrutture gestite, portando a regime i macro-schemi idrici, quali l’Alaco per le provincie di Vibo e Catanzaro, il Metramo ed il Menta per quella di Reggio Calabria, controllati e gestiti con continuità e professionalità, riducendo al minimo in tal modo l’attingimento da falde sotterranee».
«Per quanto attiene i controlli sanitari – conclude la nota – la Sorical ha predisposto una apposita procedura corredata da dieci elaborati per l’attuazione del piano degli autocontrolli della qualità dell’acqua erogata sull’intera rete gestita nel territorio regionale».

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