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Lascerà la struttura di accoglienza di Roma, dove è rimasta per 14 giorni, per raggiungere Lodi e per essere ospitata all’Istituto religioso «Figlie di Sant’Anna», Kate Omoregbe, la giovane nigeriana salvata dalla lapidazione se fosse stata costretta a ritornare nel suo paese.
«C’è grande attesa nella città lodigiana – ha dichiarato il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli – per l’arrivo della ragazza nigeriana. Tutti i media locali stanno dedicando grande spazio a questa vicenda e alla campagna umanitaria (promossa da che va avanti ininterrottamente da quasi due mesi e che ha fatto registrare, attraverso una petizione internazionale, l’adesione di 12.556 cittadini di tutto il mondo, di 60 Nazioni di tutti i cinque Continenti) per salvare la giovane nigeriana di 34 anni, che dopo essere, lunedì 5 settembre, uscita (con 90 giorni di anticipo per buona condotta) dal carcere di Castrovillari, dopo aver finito di scontare una condanna a quattro anni e quattro mesi, emessa dal Tribunale di Roma, nel 2008, per una accusa di detenzione di una piccola quantità di droga, che sarebbe stata trovata durante una perquisizione, nel 2008, in un appartamento che la ragazza divideva a Roma con altre quattro giovani connazionali nigeriane (reato che Kate ha sempre con forza negato e giurato di non aver mai commesso), ha chiesto e ottenuto asilo politico, sotto forma di protezione umanitaria, per poter restare in Italia e non essere espulsa per evitare, nel suo Paese, di essere sfregiata con l’acido e condannata al patibolo, alla lapidazione e alla morte per il suo rifiuto di sposare una persona molto più grande di lei e di non volersi convertire alla religione islamica». «Domani – continua Corbelli – finalmente, espletati tutti gli adempimenti burocratici, Kate raggiungerà Lodi. Sarà ospitata dall’Istituto “Figlie di Sant’Anna” della città lodigiana».

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