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TREBISACCE (CS) – «Siete 4 gatti, potete curarvi a Policoro in 20 minuti, a Taranto in un’ora e a Bari in un’ora e mezza, voi non avete bisogno di un ospedale». Con stile risoluto, dopo un confronto serrato, il commissario per il piano di rientro Massimo Scura liquida le pretese del sindaco di Trebisacce Franco Mundo con quella che sembra una boutade.

Per Scura, riferisce un servizio pubblicato sull’edizione cartacea di oggi del Quotidiano, i cittadini dell’Alto Jonio hanno una valida alternativa, possono curarsi in Basilicata e in Puglia se in Calabria non trovano soddisfacenti i servizi. Questa è una delle aree che contribuisce all’emigrazione sanitaria anche per servizi ambulatoriali e non solo ospedalieri e qui che sono operativi molti studi medici di professionisti di case di cura, principalmente pugliesi, che reclutano pazienti per portarseli fuori. Perché ogni prestazione oltre confine sono soldi in più per quelle Regioni e in meno per la Calabria. E con il piano di rientro calabrese, le Basilicata (e non solo) ha potenziato i servizi degli ospedali di confine, mentre la Calabria li ha chiusi.

Una regola aurea che vale milioni di euro che ha portato la sanità calabrese allo sfascio, basta considerare che ogni anno sono in media 60 mila le prestazioni fuori dalla Calabria, spesso anche inappropriate, e 280 i milioni sottratti al bilancio sanitario regionale. Inoltre nella programmazione dei posti letto, i ricoveri fuori regione sono stati considerati come se fossero nella Regione con un taglio secco che hanno portato gli standard al di sotto di quelli nazionali.

Con questo assurdo metodo applicato nel 2010, una delle aree più penalizzate è proprio la Sibaritide che ha subìto la chiusura degli ospedali di Cariati e Trebisacce e di conseguenza la distribuzione dei posti letto per l’intera fascia ionica si è ridotta.

«Attualmente – fa notare il sindaco di Trebisacce – viene violato l’accordo Stato-regioni che prevede un standard di posti letto fissato in 3,7 per 1000 abitanti, nella fascia ionica è di soli 1,66 p/l per 1000 abitanti. Tale parametro inferiore permane anche nell’intera area nord della Calabria che è di 3,24».

Mundo convocato a via Buccarelli per “comunicazioni urgenti” dopo l’apro confronto a Rossano con Scura prima della pausa di Ferragosto, forse pensava a qualche sorpresa. Invece è tornano a casa con nulla in mano. Eppure Scura nei mesi scorsi aveva fatto credere che con la ridefinizione della rete ospedaliera ci sarebbe stato spazio per riaprire l’ospedale definendo “un errore” la chiusura degli ospedali di confine. Rassicurazioni pubbliche datate 21 maggio nel corso di una riunione ad hoc alla Regione convocata dal presidente Oliverio, una delle ultime occasioni in cui si sono visti insieme il governatore e il commissario. 

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