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REGGIO CALABRIA – «Non vogliamo certo contestare che lo Stato faccia i suoi controlli, che sono garanzia per tutti, ma non possiamo ancora a lungo trascinarci in questo clima di incertezza che ha già provocato danni all’immagine, perdita di credibilità, di potere contrattuale: la città non può più aspettare. Reggio deve riprendere il suo cammino». È quanto ha sostenuto il sindaco di Reggio Calabria, Demetrio Arena, riferendosi all’ispezione della commissione di accesso antimafia, in occasione della consegna del Cero votivo all’Effigie della Madonna della Consolazione, patrona della città.   Arena ha sottolineato come «incombesse su di noi una serie di avvenimenti che mai nella storia si erano verificati contemporaneamente. Mi riferisco in particolare alle oggettive difficoltà determinate dai legittimi controlli disposti dallo Stato, sfociati nell’attivazione della Commissione d’accesso. Noi abbiamo accettato, con rispetto e senso delle Istituzioni, questa fase offrendo collaborazione e sostegno. Tuttavia è innegabilmente difficile, in un clima di sospensione ed incertezza, gestire la vita di una città, grande e complessa come la nostra, progettandone il futuro. Madre Venerata, stiamo cercando di fare ciò che sentiamo essere il nostro dovere, il dovere di chi si cimenta nell’arduo compito di governare una comunità perchè sente il peso della fiducia che gli è stata conferita. Alle molte realtà positive che ci accompagnano e che ci sostengono vada il nostro grazie sincero e profondo. In primo luogo, il nostro pensiero è rivolto alle Istituzioni, alle Forze dell’Ordine e alla Magistratura che tanto bene hanno operato contro le organizzazioni criminali a difesa dei cittadini, continueremo a fornire loro il nostro sostegno, certi che l’azione dello Stato continui ad essere condotta con seria e costante fermezza ai fini della salvaguardia della democrazia e della libertà dei cittadini».   «Faremo tutto ciò che ci è possibile – ha sostenuto il sindaco – affinchè la comunità reggina non debba dolersi e vergognarsi di nessun suo componente». 

«Ho sempre rifuggito – ha proseguito Arena – dall’alterigia stucchevole e superba di chi, narcisisticamente, preconizza, da sè, lodi o benemerenze: non siamo certo noi a dover giudicare noi stessi, ma la storia e, per chi crede, Dio stesso. La politica, la città non hanno bisogno di chi agita i problemi accendendo animi già esasperati, ma di chi, con onestà e professionalità, propone soluzioni e progettualità».   «Ci spenderemo in modo assoluto – ha sostenuto il Sindaco – affinchè chi dice di voler servire la collettività, ma intende, invece, il proprio ruolo come finalizzato al parassitario conseguimento di vantaggi personali o all’affermazione di finalità estranee al compito che gli è stato affidato, sia inibito nei suoi intenti scellerati e deprecabili. Vedo, purtroppo, ancora una comunità poco aggregata: abbiamo visto attività economiche create per arricchirsi senza badare alla vita di chi era chiamato a collaborare. Non possiamo tollerare tutto questo, come non possiamo assolvere quella parte di borghesia, che vorrebbe definirsi ‘illuminatàa’, ma che sa vedere solo il lume dell’interesse del proprio tornaconto e che ha solo la volontà di chiudersi in una casta ristretta che non vuole mescolarsi col resto della città. Comprendo quanto sia difficile scegliere di impegnarsi in un momento in cui tutto sembra crollare: ma io sono qui, semplice ma deciso testimone che la nostra città possiede le energie per proseguire e crescere; ma sono altrettanto fermamente convinto che nessuno può delegare senza sentirsi coinvolto in prima persona nel lavoro, nelle relazioni con l’esterno, nella propria vita, nel sentirsi fortemente ed orgogliosamente reggino».   «Madre Santissima – ha concluso Arena – intercedi affinchè una certa cultura disgregante e autolesionista, che rappresenta il male principale della nostra comunità, sia definitivamente debellata. Basta livore. Basta divisioni. Basta contrapposizioni. Reggio ha bisogno di unità, coesione e consapevolezza delle proprie potenzialità».

 

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