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C’E’ anche il caso della «erronea» utilizzazione del tariffario da parte delle Asl calabresi per le prestazioni specialistiche e di laboratorio nella fotografia che la Corte dei Conti fa per descrivere l’Italia degli sprechi e delle frodi. Un dossier messo a punto dalla procura generale che ha messo insieme le iniziative più rilevanti dei procuratori regionali. Dal ponte di Venezia “scivoloso” al maestro d’asilo marchigiano che mette in tasca alimenti destinati invece ai piccoli della scuola materna, dal parcheggio messo sotto sequestro a Genova perchè insiste in un sito sottoposto a vincolo storico-paessaggistico al giro di mazzette nelle camere mortuarie dei nosocomi di Milano, per non parlare delle consulenze «inutili» della provincia di Napoli. Casi che nel 2012 hanno comportato un pregiudizio economico che «in base ad un calcolo necessariamente provvisorio si valuta in oltre 293,632 milioni di euro», sottolinea la stessa Corte.   

LA GIUNGLA DEI TARIFFARI CALABRESI – L’esame dei trigliceridi pagato a 2,51 euro anziché 1,29. Le transeminasi pagate 1,91 euro anziché 1,14. Sono solo alcune delle differenze macroscopiche che il tariffario sanitario del sistema sanitario della Regione Calabria aveva con il tariffario così detto “Bindi”. Differenze che contano. 

Il tariffario Bindi annullava uno risalente al 1991 più remunerativo. Una sentenza del Consiglio di Stato, però, lo annullò e ripristinò il precedente.  In Calabria, nel frattempo, dopo la vicenda dell’adozione del cosiddetto tariffario d’oro (che risale alla giunta Meduri), era in vigore il tariffario Moroni, dal nome di un precedente direttore generale della sanità. E’ rimasto attivo fino al 2007, quando Livia Turco  ripristina la validità di quello voluto dalla Bindi e che la regione Calabria subito adotta. Seguirono diverse vicende giudiziarie fino alla sentenza della Consulta che sanciva in modo definitivo ila validità del tariffario Bindi. In Calabria, però, ai tempi del governatore Loiero viene ripristinato il tariffario Moroni, richiamando le sentenze che facevano seguito ai tanti ricorsi scattati con l’avvento delle cifre volute dalla Turco. La situazione torna in discussione in fase di piano di rientro sanitario, quando Scopelliti si rivolge all’Agenas e in autotutela ripristina il tariffario Turco che però non è stato adottato da tutte le Asp.

Ma il problema sul quale si concentra la Corte dei Conti risale proprio alla lunga fase nella quale i costi sono stati divergenti e la difforme applicazioni dello sconto obbligatorio previsto dalla finanziaria del 2007. 

Le differenze tra i costi di una prestazione dal tariffario nazionale e quelli del tariffario disegnato dalla Regione diventano macroscopiche proprio sugli esami più diffusi e frequenti tra i pazienti calabresi. Per un’analisi fatta per il virus dell’epatite si passa dai 5,53 euro del tariffario “Bindi” ai 15, 53 euro adottati in Calabria. Ben 10 euro di differenza che moltiplicati per centinaia di esami clinici, ed aggiunti ad esempio ai trigleceridi, alle transeminasi ed all’ ormone del progesterone, per citare un altro caso, fanno segnare una spesa che in tutte le direzioni può andare tranne che in quelle del risparmio. Un problema, quello dei tariffari, che incide sulla spesa della sanità tanto per il rimborso ai laboratori ed alle strutture private quanto in quelle pubbliche, poiché tutti attingono dalle risorse regionali. Ma il fatto grave, ancora più grave e più volte segnalato dal nostro giornale, è la differenza di applicazione tra le varie Asp provinciali. Una differenza che porta ad una coperta sempre corta per tutta la Regione. 

A VENEZIA PONTE CON ‘RUZZOLONI’, DANNO 3,5 MLN – È il Ponte della Costituzione, dell’archistar spagnolo Santiago Calatrava, per il quale la Corte dei Conti ha riscontrato «comportamenti colpevoli del progettista e del direttore dei lavori». Tanti scivoloni per i turisti e un danno all’erario di 3,467 milioni di euro. 

IN ABRUZZO LAVORI SISMA E MULTE STRACCIATE – Le vertenze in corso di istruttoria riguardano soprattutto i contributi per i lavori a seguito del terremoto del 2009 ma ci sono anche casi di “mancata riscossione di contravvenzioni al codice della strada da parte di diversi Comuni» grazie ad «amicizie» tra multati e funzionari pubblici.

LITORALE CAMPANO, “AFFAIRE” RIFIUTI – Una citazione per un danno di circa 43 milioni di euro ha riguardato la gestione del contratto per la bonifica e lo stoccaggio dei rifiuti nel litorale Domizio Flegreo e Agro Aversano. 

IN EMILIA PALAZZI ACQUISTATI E INUTILIZZATI – Il caso è dell’ufficio Inail distaccato di Casalecchio di Reno. Il danno per sovra-prezzo e sovra-dimensionamento è di 3,3 milioni.  

MUSEO TRIESTE, COSTA 600.000 EURO, MAI REALIZZATO – Il contributo era stato versato dalla Regione Friuli Venezia Giulia «ad una nota Fondazione di fotografie antiche», fa sapere la Corte

SCUOLA DIAZ, INDAGA PROCURA LAZIO – Il G8 si svolse a Genova ma è nelle mani della Corte dei Conti del Lazio il procedimento per accertare «l’ipotesi di possibile danno erariale e all’immagine subita dall’Amministrazione per gli Interni».  

OMBRE SU GRINZANE CAVOUR – L’associazione che gestisce il prestigioso premio avrebbe sottratto illecitamente fondi della Regione Piemonte.  

SARDEGNA, ENTE COMPRA BARCHE MA NON HA CONDUCENTI – Prima sono state comprate le imbarcazioni, poi sono rimaste ormeggiate «essendo carente il personale per la conduzione dei mezzi».  

FAVORISCE IMPRESA EDILE E CHIEDE LAVORI PER CASA SUA – È il caso di un tecnico comunale di un Comune della Sardegna che affidava lavori a un’impresa in cambio di opere per la propria abitazione.  

SICILIA, REGIONE SOTTO LA LENTE – Per presunti illeciti nella nomina di consulenti, per danni legati a dismissioni del patrimonio immobiliare, per l’assunzione di soggetti sprovvisti dei prescritti titoli professionali.

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