X
<
>

Condividi:
1 minuto per la lettura

POTENZA – Di droga ne comprava tanta dagli zingari di Cassano, Con loro aveva stretto un legame talmente forte da invitarli anche al matrimonio della figlia, e proprio durante i festeggiamenti gli inquirenti hanno intercettato la richiesta di 5 chili di cocaina per la piazza di Scanzano e dintorni. Ma all’occorrenza si metteva a disposizione anche per controllare i movimenti delle forze dell’ordine. E se un corriere veniva fermato le parti si invertivano. Era Gerardo Schettino a partire per Taranto alla ricerca di eroina per sè e per gli spacciatori del cosentino.
Manca il nome della “primula rossa” di Scanzano tra i destinatari del fermo spiccato lunedì per 30 persone accusate di traffico di stupefacenti in combutta col clan di Filippo Solimando, policorese ma da tempo residente in Calabria, che da qualche anno avrebbe raccolto la guida del “locale” di ‘ndrangheta di Corigliano.
Ma sull’ex carabiniere originario di Viggianello i militari delle fiamme gialle sembrano sicuri. Era lui uno dei migliori clienti del clan. Un uomo di fiducia pronto a entrare in azione anche in situazioni difficili, per osservare i posti di blocco sulla 106 e trovare canali alternativi di rifornimento per i loro spacciatori di Cosenza, Rossano e dintorni.
Durente le indagini gli investigatori hanno monitorato i suoi spostamenti tra Basilicata e Calabria per incontrare personaggi del calibro di Luigi Abbruzzese, considerato uno dei capi degli zingari di Cassano alla pari di Filippo Solimando.
E’ proprio seguendo le loro tracce che la scorsa primavera sono arrivati ai corrieri che trasportavano chili e chili di cocaina ed eroina nascosti dentro la carrozzeria di auto all’apparenza perfette. Di qui i fermi spiccati dalla Dda di Catanzaro. 

l.amato@luedi.it

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE