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La sorella del giocatore del Cosenza non si arrende di fronte all’archiviazione del caso della morte del fratello e presenta una nuova istanza per una perizia che potrebbe far riaprire il caso

CASTROVILLARI – Si sono presentati in procura Donata Bergamini, l’avvocato Fabio Anselmo e Ilaria Cucchi con l’obiettivo di consegnare l’istanza formale di una nuova perizia medico legale sul cadavere del giocatore del Cosenza, Denis Donato Bergamini. Una richiesta che inevitabilmente comporterà, se accolta, la riesumazione della salma e conseguentemente la riapertura dell’indagine, chiusa dopo l’archiviazione decisa dal giudice per le indagini preliminari alcuni mesi fa.

L’incontro tra Fabio Anselmo, l’avvocato della famiglia del calciatore del Cosenza e il procuratore capo di Castrovillari, Eugenio Facciolla, per presentare l’istanza e il materiale probatorio necessario alla ripresa dell’indagine sulla fine del centrocampista del Cosenza morto il pomeriggio del 18 novembre 1989 sulla statale 106 jonica all’altezza di Roseto Capo Spulico, costituisce il primo passo verso la riapertura dell’inchiesta, una ipotesi questa che stando alle dichiarazioni passate dello stesso Facciolla potrebbe essere più che probabile.

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Affinché si proceda alla riapertura delle indagini si dovrà necessariamente trattare di materiale nuovo o che metta in nuova luce gli elementi già acquisiti nelle precedenti indagini, in particolare sull’orario del decesso di Denis e alla dinamica dei fatti. Nello specifico la richiesta evidenzia la necessità di «determinare l’esatta descrizione e oggettivazione delle lesioni scheletriche nel cadavere di Bergamini» e «la valutazione della vitalità delle lesioni cutanee e ossee riscontrate nel corpo».

La consulenza tecnica richiesta è, quindi, necessaria per verificare causa e mezzi del decesso di Bergamini. A svolgere la perizia saranno Emanuela Turilazzi (professore ordinario di Medicina legale all’Università di Foggia) e Vittorio Fineschi (direttore della Scuola di specializzazione in Medicina legale presso la Sapienza di Roma).

LA SODDISFAZIONE DI DONATA BERGAMINI  – «L’incontro con il procuratore Facciolla è stato un colloquio in cui si è avuta la possibilità di interloquire. Sono estremamente soddisfatta». Ha detto Donata Bergamini che ha rimarcato come «io non mi fermo perché le cose erano già chiare fin dall’inizio. Ho fiducia. Questa è la Procura di Facciola. Non riesco a chiamarla con il nome del paese. Mi dispiace ma non ci riesco perché in passato tante sono state le delusioni». Anche il legale della famiglia Bergamini, l’avvocato Fabio Anselmo, ha detto di essere «estremamente soddisfatto. Stiamo facendo passi avanti. Abbiamo tutti molta fiducia nel procuratore Facciolla. C’è una collaborazione importante. Nel procuratore – ha concluso Anselmo – ho trovato grande disponibilità, ma soprattutto grande sensibilità e determinazione. La questione è delicata anche perchè ci sono state già due archiviazioni. Non credo che ci vorrà tempo perché credo di aver fornito al procuratore la possibilità di fugare ogni dubbio sulla morte di Denis rispetto sia ai tempi che alle modalità con le quali è maturata».

L’APERTURA DEL PROCURATORE FACCIOLLA – «Davanti a una richiesta ufficiale da parte dell’avvocato e da parte dei parenti di una vittima ho dovuto assolutamente sia ricevere e sia acquisire materialmente quello che ci è stato depositato». Ha Facciolla che ha precisato come sia «stata presentata una richiesta di riapertura delle indagini evidentemente articolata e sviluppata su una serie di temi e di mezzi di prova così come prevede il codice. Ovviamente mi riservo di valutarla, di verificarla e poi di assumere le mie determinazioni unitamente al mio ufficio. Bisogna non dimenticare che già sono state svolte molte attività sia nel periodo successivo alla morte di Bergamini e sia recentemente con le indagini avviate da questo ufficio nel 2011. Oggi abbiamo un’ulteriore richiesta che dobbiamo necessariamente valutare, ma alla luce di quello che già abbiamo».

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