X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

POTENZA – Come è stato possibile dare il via libera al progetto di un nuovo ospedale senza accorgersi che il sito individuato si trova su una frana in movimento?

E’ quello che si chiedono i militari della Guardia di finanza che nei giorni scorsi hanno segnalato alla Corte dei conti 18 persone tra cui gli ex presidenti della giunta regionale Filippo Bubbico, e Vito De Filippo (attuali viceministro dell’Interno e sottosegretario alla Salute del governo Renzi, entrambi del Pd), alcuni assessori regionali, tra cui il deputato Vincenzo Folino (gruppo misto) e tre dirigenti in carica tra il 2003 e il 2007 e l’amministratore del consorzio Asi Matera CarloChiurazzi. 

L’ultima inchiesta su sperperi e dilapidazioni di fondi pubblici del nucleo di Polizia Tributaria di Potenza, coordinato dal tenente colonnello Antonio Vernillo, ha riguardato la progettazione dell’Ospedale Unico per acuti di Lagonegro.

I militari hanno esaminato i documenti relativi al progetto, e in particolare tre delibere della giunta regionale del 2003 (sul «Progetto di fattibilità» dell’Ospedale), del 2005 («Approvazione del progetto preliminare»), e del 2007 («Aggiudicazione definitiva del contratto di concessione»), segnalando alla Procura contabile – secondo quanto si è appreso – i componenti della giunta presenti alle riunioni di approvazione degli atti, due responsabili unici del progetto e un dirigente regionale.

L’ipotesi è che sia stata avallata «l’attività progettuale preliminare e definitiva», nonostante le carenze «nella documentazione da redigersi in ossequio alla normativa sugli appalti pubblici».
Gli amministratori segnalati tra il 2003 e il 2007 sono i due ex presidenti regionali (Bubbico e De Filippo), e 13 assessori regionali presenti alle sedute di giunta (Erminio Restaino, Gennaro Straziuso, Carmine Nigro, Donato Salvatore, Cataldo Collazzo, Carlo Chiurazzi, Gaetano Fierro, Vincenzo Folino, Antonio Autilio, Roberto Falotico, Innocenzo Loguercio, Antonio Potenza e Vincenzo Santochirico).

Il danno erariale segnalato ammonta a due milioni di euro, ovvero alla prima parte del pagamento «materialmente erogato a dicembre 2014 alla Società Ospedale Lucania spa che ne aveva richiesto il pagamento in riferimento a particolari indagini geologiche e geotecniche effettuate».

Secondo gli investigatori con la prima delibera del 2003 l’investimento iniziale complessivo per la realizzazione della struttura sanitaria era di circa 42 milioni di euro. Ma i costi «sono lievitati notevolmente nel corso degli anni», passando a 76,3 milioni con l’approvazione del bando per il “project financing”, o «finanza di progetto», deliberato nel 2005, per arrivare a 83,4 milioni nel 2012, a causa «degli esiti di alcune nuove indagini geotecniche e geologiche» che nel frattempo «si sono rese necessarie».
Dai rilievi svolti negli ultimi mesi è emerso prima di tutto un iter burocratico definito «farraginoso e lunghissimo», che «comunque, non ha nemmeno portato all’approvazione del progetto esecutivo», spiega la Guardia di Finanza. E poi alcune irregolarità per una parte delle attività progettuali, collegate proprio «alle particolari indagini geologiche e geotecniche svolte» necessarie «poiché il sito individuato per ospitare la costruzione del nuovo ospedale presentava un movimento franoso non rilevato in precedenza, con conseguenti ingiustificati aggravi di costi».

Stando ai dati del Mise il progetto dell’ospedale di Lagonegro prevede un finanziamento pubblico statale di 75milioni di euro e di 1milione e mezzo della Regione. Mentre la Sol spa dovrebbe sopperire alle altre spese fino a raggiungere la cifra di 100milioni di euro per l’ultimazione delle opere indicata nel progetto definitivo datato 2011, che intanto sarebbe già lievitato non poco.
In cambio la Sol dovrebbe avere per 26 anni la gestione di bar e strutture di ristorazione, del servizio mensa, di tutti i fabbricati e dei parcheggi manutenzione inclusa, dei locali commerciali, delle pulizie, della vigilanza e dello smaltimento dei rifiuti. Per un costo a carico della Regione di circa 4,8 milioni di euro all’anno.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE