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GRASSANO – Nel ricordo del tragico incidente occorso alla Banda musicale di Grassano nel 1926, a Laterza (Ta),  durante i festeggiamenti patronali,  che si terranno oggi,  la banda di “Ailano”, diretta dal Maestro Samale, eseguirà la “Ninna nanna grassanese”.

Composto  per Bande da Giro, questo pezzo di forte espressività, rielaborato dal Maestro Samale, che si è avvalso degli spartiti  e delle melodie del professor Mario Soranno (insegnante di Grassano) e don Angelo Auletta (Maestro di Cappella della prestigiosa Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, nativo di Calciano), divenendo il perno dell’opera la “Vallata degli spettri”.

Come nasce quest’idea? A spiegarlo nel dettaglio è Gianni Maragno, studioso di fatti storici di Matera e non solo. «Nell’ambito del lavoro che conduciamo da anni -ha commentato Maragno- per rinnovare il repertorio musicale delle Bande da giro onde attirare più gente, rientra la proposta di questa rappresentazione, che si terrà a Laterza. Assistiamo impotenti a un fenomeno che premia il più infelice dei cantanti di musica leggera, con presenze di migliaia di persone, mentre relega formazioni bandistiche composte sempre più di diplomati nei Conservatori e Maestri e direttori d’orchestra, al solito pubblico per lo più anziano e nostalgico. L’inerzia al cambiamento spesso viene artatamente motivata col rispetto per le tradizioni, ed un poco alla volta, il pubblico sotto la cassarmonica si assottiglia e spesso è completamente assente.

Il contrario di quello che avveniva quando operava la Banda di Grassano e le altre filarmoniche in quei periodi non toccati dalla televisione. Il Maestro Samale è solito proporre le vicende della Banda di Grassano nelle piazze che tocca con il suo rinomato concerto bandistico, perché la tragedia del 17 settembre del 1926 possa divenire un momento solenne di riflessione per tutto il mondo delle Bande da giro, che è un patrimonio immateriale da salvaguardare e non dimentichiamo, da lavoro a tante persone». Un interesse ragguardevole, intriso di entusiasmo per le bande musicali da giro si rilevò, a ridosso dell’unificazione italiana, in Basilicata come in gran parte del Mezzogiorno. In molti paesi, soprattutto quelli più popolosi, sorsero originali e accese competizioni campanilistiche per ingaggiare i direttori concertisti più conosciuti; a questo intento non si sottrassero le stesse amministrazioni municipali, che si addossarono oneri finanziari elevati, per vantare alla guida della loro compagine musicale un direttore d’orchestra valido e famoso. Diventò diffusa consuetudine l’individuazione di appositi capitoli di spesa nel bilancio comunale, per provvedere al mantenimento del Complesso musicale locale. Anche Grassano vantava, nel primo No­vecento una Banda musicale cittadina, che riusci a conquistare una consistente fama, tanto da essere invitata dalle località del circondario in occasione di sagre e feste patronali. E proprio al rientro da Oliveto Lucano per la solennità del Santo Patrono, nel corso della notte, il camion che trasportava musicanti e strumenti affrontò maldestramente una delle ripide curve del tragitto, piombando tragicamente in un burrone. Alcuni orchestrali rimasero uccisi e più di uno rimase ferito gravemente, portando per sempre sul corpo le tracce di quella disgrazia. Questo drammatico evento, fu inserito in una commovente pagina del “Cristo si è fermato ad Eboli” di Carlo Levi, che la collocò in un’atmosfera sospesa tra lirismo e leggenda e nel volume del professor Domenico Bolettieri “Storia di un Casale”.

IL BRUTTO EPISODIO E’ ANCORA NEL CUORE DI TUTTI

LA banda di Grassano era una delle più rinomate Bande da giro  della comprensorio all’inizio del ‘900. Un tragico incidente nella notte del 17 settembre 1926 sancì un arresto della fama della banda dovuta anche allo scoramento degli orchestrali nel proseguire il cammino artistico intrapreso. Nella traduzione orale di quella  tragica notte  i fatti sono stati  così narrati: “Erano le prime ore dell’alba del giorno 17 settembre 1926, quando al rientro dalla festa Patronale in onore di S. Cipriano di Oliveto Lucano la Banda di Grassano di circa 40 elementi, a bordo di un pulmino, doveva raggiungere la città di Salerno per il concerto successivo. Durante il percorso tra Garaguso e lo scalo di Grassano l’autista, probabilmente in stato alterato dovuto a consumo di alcol,  perse il controllo del mezzo e precipitò rovinosamente in una scarpata. Quattro i morti, di cui  solo uno di Grassano, Luigi Mazzarella,  e gli altri tre di origini pugliesi il primo fu proprio il capobanda Luigi Marzano di Nardò Lecce, che nel rispetto della linea gerarchica, sedeva davanti a fianco al guidatore. Una tragedia che sconvolse la comunità grassanese e i tanti orchestrali che vi rimasero feriti. Dall’America, appena saputo dell’accaduto, una corsa di solidarietà di raccolta fondi tra i grassanesi residenti a New York, per volere del farmacista Domenico Crachi e con la Società Grassanese di Mutua Benevolenza di Brooklin si riuscì a raccogliere la somma di  15.000 lire, destinata ai musicisti  feriti e alla ricostituzione di una nuova  banda. Subito si ricompose il gruppo intorno alla figura di Luigi Berardi di professione falegname e suonatore di clarinetto. Sempre secondo il racconto di alcuni, la nuova banda di Grassano quando passava dal luogo dell’incidente, per scaramanzia, ma soprattutto nel ricordo di quella tragica notte,  faceva percorrere quel tratto di strada al pullman solo con l’autista e l’intera banda vi passava a piedi suonando, tra qualche lacrima,  delle  marce sinfoniche”.

la nuova banda di Grassano quando passava dal luogo dell’incidente, per scaramanzia, ma soprattutto nel ricordo di quella tragica notte, faceva percorrere quel tratto di strada al pullman solo con l’autista e l’intera banda vi passava a piedi suonando, tra qualche lacrima, delle  marce sinfoniche”. Il Complesso bandistico Città di Grassano, formato da tanti giovani che vengono seguiti dal Maestro Giuseppe Caruso.

A voler ritornare su quel tragico incidente, Gianni Maragno, da una sua idea è La vallata degli spettri, una cantata per mezzosoprano, voce recitante e orchestra di fiati, composta dal maestro, concertista e direttore d’orchestra Nicola Samale, liberamente ispirato a quel tragico avvenimento La composizione descrive la tipica giornata della banda musicale: l’arrivo alle prime ore del mattino, il rassettare frettoloso delle divise e l’approntamento degli strumenti per il giro in paese, cadenzato da marce brillanti e accompagnato da uno stuolo di ragazzini festanti, fino a giungere al matiné sulla Cassa Armonica. La voce recitante si avvale della magistrale penna del grande scrittore torinese e in parte, per la cronologia degli avvenimenti della tragica giornata, del testo redatto dal Maestro Samale, che è anche autore della musica. Alla serata sarà presente il sindaco di Grassano Francesco Sanseverino invitato ufficialemente dal Sindaco laertino Gianfranco Lopane.

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