X
<
>

Condividi:
10 minuti per la lettura

EGREGIA direttrice, gentile Sig. Leo Amato,
la libertà d’informazione e di critica, che è inviolabile, ha un confine invalicabile: il rispetto della persona. Il diritto di cronaca, infatti, non è un diritto sconnesso dagli altri diritti primari costituzionalmente protetti (onore, decoro e dignità della persona, riservatezza e identità personale). Secondo la Corte Costituzionale (…) l’onore (comprensivo del decoro e della reputazione) è tra i beni protetti e garantiti dalla carta fondamentale, “in particolare tra quelli inviolabili, in quanto essenzialmente connessi con la persona umana”. L’articolo in questione, invece, mina il mio onore e offende irrimediabilmente la mia dignità personale. 
Ho letto, stupìto ed esterrefatto, che un collaboratore (dopo alcune telefonate ho potuto ricostruire di chi si tratti) del Gruppo consiliare provinciale della Margherita, prima, e del Partito Democratico, poi, e, infine, della segreteria particolare dell’Assessorato al Bilancio della Provincia, mi accuserebbe, non capisco bene, della commissione di quale reato. 
Sconcertato per tale notizia, in primo luogo, non posso tacere sulla circostanza che tale accusa (come da voi scritto) sarebbe stata “raccolta in un verbale agli atti di un’inchiesta giudiziaria” di cui io non ho contezza né per la quale ho ricevuto avvisi e/o convocazioni da parte delle autorità competenti. Sono indotto ad asserire incontrovertibilmente, pertanto, di essere assolutamente estraneo rispetto a tale inchiesta.
Sono sorpreso, inoltre, del fatto che tali atti giudiziari siano in possesso del vostro giornale ovvero siate stati messi nella condizione di leggerli poiché, ripeto, di tale circostanza non sono stato informato dall’autorità giudiziaria. 
E’ appena il caso di rilevare che, dalle notizie da voi riferite, il “fatto” che mi potrebbe essere contestato non riveste, per come è stato da voi delineato e rappresentato, alcuna rilevanza penale e, pertanto, appare ancora più indecifrabile e non accettabile la “ratio” della pubblicazione con il titolo altisonante in prima pagina. 
Le Istituzioni dovrebbero interrogarsi seriamente, altresì, su chi decide di “passare” verbali e/o intercettazioni ai giornali e perché. In nome di una presunta trasparenza, tali documenti forniscono in realtà un quadro molto parziale e, dunque, opaco. Costituiscono frammenti decontestualizzati e, probabilmente, accuratamente selezionati. Pubblicarli, a mio modesto parere, non è giornalismo ma solo delegittimazione a fini politici, foriera di un meccanismo perverso e pericoloso quale la “liquidazione” delle garanzie costituzionali. 
Sulla vicenda de qua dichiaro, serenamente e confidando nella Giustizia, la disponibilità a fornire alle Autorità preposte tutte le informazioni sul “caso sollevato” dal vostro giornale. Non conosco, mai ho conosciuto né ho avuto rapporti, neanche estemporanei, con le persone che leggo essere state arrestate e/o indagate in questa vicenda. Anche se l’onere della prova competerebbe, in un normale e giusto stato di diritto, a chi mi accusa (rectius: calunnia e diffama), sono pronto a fornire all’Autorità Giudiziaria le password per visionare i miei tabulati telefonici (cellulare e linee fisse), la mia casella di posta elettronica, i profili facebook e twitter per dimostrare quanto appena asserito. 
Per quanto concerne la persona che direttamente mi “tira in ballo”, posso sostenere quanto segue. Nel 2004 fui eletto Consigliere provinciale nelle fila di D.L. – La Margherita. Alcuni Consiglieri uscenti non vennero rieletti e chiesero al Partito di valutare la possibilità di assumere presso il Gruppo consiliare i collaboratori che sarebbero rimasti senza lavoro. Fu così che conobbi questa persona, la quale nella consiliatura precedente aveva collaborato con il Gruppo di Rinnovamento Italiano (poi confluito nella Margherita). Ne ho, da subito, apprezzate la simpatia, l’esperienza e le capacità lavorative tanto da decidere, insieme agli altri Consiglieri provinciali aderenti al gruppo, di contrattualizzarlo per l’intera consiliatura (anche in seguito quando la Margherita confluì nel Pd) e di confermarlo nel ruolo di segretario nei mesi in cui ho rivestito la carica assessorile (atteggiamento, questo, tenuto anche da altri colleghi assessori nei confronti di precari che sarebbero rimasti senza lavoro in seguito al cambio di consiliatura). 
Durante questi anni di frequentazione, sono venuto a conoscenza dei suoi gravi e onerosi problemi finanziari per i quali mi sono prodigato (nei limiti delle mie possibilità e senza mai essere destinatario di alcun tipo di restituzione) al fine di consentire il recupero di una serenità personale e lavorativa che andava a vantaggio del ruolo che svolgeva all’interno della segreteria del Gruppo e di quella dell’Assessorato.
Tale condizione di difficoltà economiche era nota in Provincia e potrei fornire, qualora l’autorità giudiziaria lo ritenesse rilevante, nomi e cognomi delle persone che, come me, gli hanno “dato una mano” senza ottenere nulla indietro. 
Dal marzo del 2011 (in seguito alla cessazione del mio incarico assessorile), ho avuto, con costui, qualche incontro, rapporti cordiali e contatti via via sempre più sporadici, fino ad arrivare a quest’ultima campagna elettorale regionale, che mi ha visto candidato nelle fila del PDL – Forza Italia, senza ottenere il sostegno di questo “ex collaboratore” che mi risulta sia un attivista del centrosinistra, la qual cosa è facilmente dimostrabile guardando il mio risultato elettorale conseguito nel suo comune di residenza. 
Dopo le elezioni, per di più, non ho più avuto alcun tipo di contatti con costui.
Mi corre l’obbligo, infine, di affermare che sono, orgogliosamente, donatore di sangue dal 2003 e che qualora l’accusa di tale collaboratore fosse circostanziata e riferita ad un periodo ristretto e ben determinato, sono disponibile, in caso di coincidenza temporale, a fornire all’Autorità Giudiziaria e agli Organi di informazione i risultati degli esami del sangue svolti contestualmente alle donazioni effettuate, dalle quali, tutt’al più, si potrà evincere un valore superiore alla norma di trigliceridi e colesterolo!!!   
dott. Vito Di Lascio

EGREGIA direttrice, gentile Sig. Leo Amato,la libertà d’informazione e di critica, che è inviolabile, ha un confine invalicabile: il rispetto della persona. Il diritto di cronaca, infatti, non è un diritto sconnesso dagli altri diritti primari costituzionalmente protetti (onore, decoro e dignità della persona, riservatezza e identità personale). Secondo la Corte Costituzionale (…) l’onore (comprensivo del decoro e della reputazione) è tra i beni protetti e garantiti dalla carta fondamentale, “in particolare tra quelli inviolabili, in quanto essenzialmente connessi con la persona umana”. 

L’articolo in questione, invece, mina il mio onore e offende irrimediabilmente la mia dignità personale. 

Ho letto, stupìto ed esterrefatto, che un collaboratore (dopo alcune telefonate ho potuto ricostruire di chi si tratti) del Gruppo consiliare provinciale della Margherita, prima, e del Partito Democratico, poi, e, infine, della segreteria particolare dell’Assessorato al Bilancio della Provincia, mi accuserebbe, non capisco bene, della commissione di quale reato. 

Sconcertato per tale notizia, in primo luogo, non posso tacere sulla circostanza che tale accusa (come da voi scritto) sarebbe stata “raccolta in un verbale agli atti di un’inchiesta giudiziaria” di cui io non ho contezza né per la quale ho ricevuto avvisi e/o convocazioni da parte delle autorità competenti. 

Sono indotto ad asserire incontrovertibilmente, pertanto, di essere assolutamente estraneo rispetto a tale inchiesta.Sono sorpreso, inoltre, del fatto che tali atti giudiziari siano in possesso del vostro giornale ovvero siate stati messi nella condizione di leggerli poiché, ripeto, di tale circostanza non sono stato informato dall’autorità giudiziaria. 

È appena il caso di rilevare che, dalle notizie da voi riferite, il “fatto” che mi potrebbe essere contestato non riveste, per come è stato da voi delineato e rappresentato, alcuna rilevanza penale e, pertanto, appare ancora più indecifrabile e non accettabile la “ratio” della pubblicazione con il titolo altisonante in prima pagina. 

Le Istituzioni dovrebbero interrogarsi seriamente, altresì, su chi decide di “passare” verbali e/o intercettazioni ai giornali e perché. In nome di una presunta trasparenza, tali documenti forniscono in realtà un quadro molto parziale e, dunque, opaco. Costituiscono frammenti decontestualizzati e, probabilmente, accuratamente selezionati. 

Pubblicarli, a mio modesto parere, non è giornalismo ma solo delegittimazione a fini politici, foriera di un meccanismo perverso e pericoloso quale la “liquidazione” delle garanzie costituzionali. 

Sulla vicenda de qua dichiaro, serenamente e confidando nella Giustizia, la disponibilità a fornire alle Autorità preposte tutte le informazioni sul “caso sollevato” dal vostro giornale. 

Non conosco, mai ho conosciuto né ho avuto rapporti, neanche estemporanei, con le persone che leggo essere state arrestate e/o indagate in questa vicenda. Anche se l’onere della prova competerebbe, in un normale e giusto stato di diritto, a chi mi accusa (rectius: calunnia e diffama), sono pronto a fornire all’Autorità Giudiziaria le password per visionare i miei tabulati telefonici (cellulare e linee fisse), la mia casella di posta elettronica, i profili facebook e twitter per dimostrare quanto appena asserito. Per quanto concerne la persona che direttamente mi “tira in ballo”, posso sostenere quanto segue. 

Nel 2004 fui eletto Consigliere provinciale nelle fila di D.L. – La Margherita. Alcuni Consiglieri uscenti non vennero rieletti e chiesero al Partito di valutare la possibilità di assumere presso il Gruppo consiliare i collaboratori che sarebbero rimasti senza lavoro. Fu così che conobbi questa persona, la quale nella consiliatura precedente aveva collaborato con il Gruppo di Rinnovamento Italiano (poi confluito nella Margherita). 

Ne ho, da subito, apprezzate la simpatia, l’esperienza e le capacità lavorative tanto da decidere, insieme agli altri Consiglieri provinciali aderenti al gruppo, di contrattualizzarlo per l’intera consiliatura (anche in seguito quando la Margherita confluì nel Pd) e di confermarlo nel ruolo di segretario nei mesi in cui ho rivestito la carica assessorile (atteggiamento, questo, tenuto anche da altri colleghi assessori nei confronti di precari che sarebbero rimasti senza lavoro in seguito al cambio di consiliatura). 

Durante questi anni di frequentazione, sono venuto a conoscenza dei suoi gravi e onerosi problemi finanziari per i quali mi sono prodigato (nei limiti delle mie possibilità e senza mai essere destinatario di alcun tipo di restituzione) al fine di consentire il recupero di una serenità personale e lavorativa che andava a vantaggio del ruolo che svolgeva all’interno della segreteria del Gruppo e di quella dell’Assessorato.

Tale condizione di difficoltà economiche era nota in Provincia e potrei fornire, qualora l’autorità giudiziaria lo ritenesse rilevante, nomi e cognomi delle persone che, come me, gli hanno “dato una mano” senza ottenere nulla indietro. 

Dal marzo del 2011 (in seguito alla cessazione del mio incarico assessorile), ho avuto, con costui, qualche incontro, rapporti cordiali e contatti via via sempre più sporadici, fino ad arrivare a quest’ultima campagna elettorale regionale, che mi ha visto candidato nelle fila del PDL – Forza Italia, senza ottenere il sostegno di questo “ex collaboratore” che mi risulta sia un attivista del centrosinistra, la qual cosa è facilmente dimostrabile guardando il mio risultato elettorale conseguito nel suo comune di residenza. 

Dopo le elezioni, per di più, non ho più avuto alcun tipo di contatti con costui.Mi corre l’obbligo, infine, di affermare che sono, orgogliosamente, donatore di sangue dal 2003 e che qualora l’accusa di tale collaboratore fosse circostanziata e riferita ad un periodo ristretto e ben determinato, sono disponibile, in caso di coincidenza temporale, a fornire all’Autorità Giudiziaria e agli Organi di informazione i risultati degli esami del sangue svolti contestualmente alle donazioni effettuate, dalle quali, tutt’al più, si potrà evincere un valore superiore alla norma di trigliceridi e colesterolo!!!   

dott. Vito Di Lascio

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE