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“Lo strano senso” che non sia una rock band qualunque. Dimenandosi sul palco come una “Iena” in cerca di appetiti sonori da soddisfare, i Damash iniettano “Veleno” nelle orecchie di un pubblico che accorre, sempre più numeroso, alle performance damashane donando loro una “Pelle insolita”.  

Della serie dimmi cosa canti e ti dirò chi sei e con il gruppo Damash sembra esser proprio così. Giocando con i titoli delle canzoni da loro scritte viene fuori l’essenza, o meglio  l’anima passionara/melanconica, di quattro giovani musicisti lucani, classe 82’-84’.  

Ognuno con una peculiarità che va da un timbro di voce molto profondo, velocità delle dita sulla tastiera e ritmica nel sangue. Dal 2008 intrattengono i loro fan narrando storie ed emozioni: Rocco Fiore al basso e voce, Francesco Volonnino alla chitarra, Angelo Cerroni alla batteria e Davide Martino alla chitarra. Il loro cammino fatto di accordi buttati giù assieme a parole, prove in campagna isolate dalla
città fino all’alba, kilometri e kilometri di asfalto con l’adrenalina ancora in circolo, ha incrociato tanti artisti con cui hanno condiviso il palco: i 24 Grana al Pollino Music Festival e a Sant’Arsenio, Brunori S.A.S. al Basilicata Music Net, Mama Marjas, Tonino Carotone, Giorgio Canali al Festival della Terra e dell’Acqua. 

Non solo esibizioni ma protagonisi anche in molti concorsi, di cui una decina vinti. Uno tra tutti l’ “Auletta in Music” dove conosco il chitarrista dei Velvet Alessandro Sgreccia. Da qui un’amicizia e collaborazione professionale che porta il gruppo a girare un video “Vizi e Regole”, nome anche del loro Ep uscito nel 2011, e che approda su repubblica.it restandoci per diverse settimane. Tante le esibizioni live, più di duecento, molte di queste in noti locali romani: “Contestaccio”, il “Mads”, il “Blackout”, il ”Circolo degli Artisti”, ”L’Alpheus” e il “Beba do Samba Rock”. 

Da qualche mese i Damash,  il cui nome rimanderebbe ad un leggendario vino della Malesia che porta a chi lo beve a comunicare nel sonno, hanno deciso di  solcare una nuova strada misurandosi con il mercato dell’online. Infatti è  possibile scaricare sia il cd “Pelle Insolita” che l’ep “Vizio e Regole”  sui miglior juke-box digitali al mondo quali Itunes, Spotyfy, Amazon e Dzee che, stando agli ultimi dati, hanno registrato già oltre duecento download
nei primi dieci giorni. Una band che cresce, quindi, di anno in anno e che a luglio vivrà una delle esperienze più gratificanti mai provate finora: suonare assieme ai mostri sacri del rock internazionale.

quattro rockettari, infatti, sono stati selezionati tra più di 200 band nazionali per partecipare al Poste Pay Rock in Rome 2013, l’appuntamento più atteso all’Ippodromo delle Capannelle da tutti gli addetti al settore. Quest’anno si prospetta essere una dell’edizione più prestigiose di sempre con un cast superlativo. Diciotto gli eventi
“live”, dal 15 al 29 luglio, con le migliori rockstar al mondo e con il meglio della musica italiana in circolazione: Iggy&The Stooges, Max Gazzè, Rammstein, Artic Monkeys, Bruce Springstreen, Mark Knopfler, The Smashing Pumpinks, Deep Purple, Zucchero, Blur, Casino Royal e tanti altri. 

E i Damash, grazie al video live della canzone “Veleno” (regia di Felice Vino) nonché primo singolo estratto dall’EP uscito ad Ottobre 2011 ed unico requisito richiesto per partecipare al festival, avranno l’onore di suonare accanto ai mostri sacri del rock.  Il comunicatore Rocco, l’ingegnere Francesco, il  geometra Angelo, il talentuoso Davide insegnano che la musica è quel primo amore che non si scorda mai anche se la vita ti costringe ad intraprendere altre strade per sbarcare il lunario. Questo perché non c’è soddisfazione  più grande per un musicista che esser fermati da una fan e sentirsi dire: “La vostra musica e le vostre parole mi hanno emozionato fino alle lacrime trasmettendomi veri sentimenti. Grazie di cuore”. 

Non vi è dubbio quindi: il leggendario ed inebriante vino Damash della Malesia è giunto alla sua maturazione trasformandosi in un vino lucano da esportazione per i
“sensi” più rocker. 

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