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OPPIDO MAMERTINA – E’ festa ad Oppido Mamertina, la cittadina della Piana di Gioia Tauro dove sembra essere riesplosa la terribile faida che negli anni scorsi ha lasciato sul selciato decine di morti ammazzati, donne e bambini compresi. Le piazze e le strade pullulano di bancarelle. Lunedì si celebra la processione della Madonna Annunziata, patrona della diocesi di Oppido–Palmi. Una festa che quest’anno viene vissuta con timore e paura. Si temono nuovi agguati e nuovo sangue. Una circostanza questa che seppur non certa potrebbe però diventare concreta.  La gente esce di casa  guardinga e si reca nella Cattedrale per omaggiare la madonna. In giro i militari dell’Arma dei Carabinieri e agenti di Polizia che esercitano il controllo del territorio in maniera discreta per cercare di assicurare a tutti la massima tranquillità. Ciò nonostante,  la paura rimane e l’incertezza pure. E che ci sia paura lo testimonia  l’assenza dei cittadini al consiglio comunale aperto che si è svolto ieri pomeriggio nell’aula magna della scuola elementare intitolata alla piccola Mariangela Ansalone , una bambina di appena 8 anni uccisa insieme al nonno la sera dell’8 maggio del 1998, quando alcuni killers poi individuati e arrestati, dopo aver fatto irruzione in una macelleria dove hanno ammazzato due giovani,  incrociarono durante la fuga l’auto del nonno della piccola scambiandola per quella di altri parenti dei giovani poco prima trucidati e non esitarono a fare fuoco uccidendo e ferendo persone innocenti.  Adesso dopo oltre 14 anni dagli ultimi omicidi di faida, la lupara è tornata a riecheggiare nella campagne cittadine. Ai  due nuovi omicidi  di Domenico Bonarrigo e di Vincenzo Ferraro avvenuti il 2 marzo e il 12 marzo, si è aggiunta la sparizione di altre due persone. Si tratta di due cognati di Ferraro per i quali si teme la lupara bianca. In questo clima la città si appresta a celebrare la festa  della Madonna Annunziata, uno dei momenti centrali della vita di questa comunità ferita ed impaurita.  Un’occasione che certamente non sfuggirà al parroco della città don Benedetto Rustico che come ha fatto pochi giorni da in occasione di una fiaccolata, tuonerà contro coloro che seminano morte e lutti inaccettabili. 

 

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