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SIDERNO – La massoneria cambia il volto delle logge reggine e ridisegna una nuova mappa nella Locride. Tra verifiche interne, inchieste giudiziarie legate all’antimafia e questioni tutte relative alle esigenze massoniche nella Locride, forse unica zona in Italia, sono state cancellate ben tre logge in pochi anni. Le ultime decisioni prese dai vertici del Grande Oriente d’Italia sono arrivate qualche mese fa con delle azioni che sanno di interventi storici. Per capire gli scenari che si stanno muovendo all’interno della più importante obbedienza della massoneria italiana è sufficiente collegarsi al sito del Goi e leggere quanto riportato nell’ultima rivista ufficiale del Grande Oriente: “Erasmo”. Nell’ultimo numero il viaggio nelle logge calabresi racconta dei “Templi” di Reggio Calabria, di Palmi e dell’Alto Jonio Reggino. 

E qui arriva la sorpresa, tra l’altro già nell’aria da molto tempo, ovvero che con decreto numero 40 del 21 novembre 2014 a firma del Gran Maestro Stefano Bisi è stata cancellata la loggia “Cinque Martiri” di Gerace, una loggia storica e dal passato prestigioso che da almeno due anni era al centro di una controversa “crisi di identità” che avrebbe visto alcuni dei suoi iscritti finire nel mirino degli accertamenti della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria e scatenare così una polemica dentro le mura della loggia che alla fine è stata risolta con l’intervento dall’alto del Gran Maestro Bisi che, dopo una vera e propria ispezione con tanto di relazione, al momento secretata, ha disposto la cancellazione della “Cinque Martiri” che si riuniva nel Tempio di Siderno. 

Una vicenda assolutamente complessa e complicata quella della loggia di Gerace, ma non l’unica nella Locride. Infatti, stando sempre a quanto riportato tra le pagine della rivista “Erasmo”, anche la Loggia “Rocco Verduci” di Brancaleone non è più attiva ed è stata cancellata con decreto del Gran Maestro. E anche la “Rocco Verduci” negli ultimi anni era stata oggetto di attenzioni particolari visto che qualche suo aderente sarebbe finito nel mirino delle indagini dell’Antimafia reggina (LEGGI LA NOTIZIA). E sembra che anche per la loggia di Brancaleone il Grande Oriente d’Italia tempo fa abbia disposto una accurata ispezione sfociata poi nella cancellazione. Insomma quello della Locride sembra un caso unico nel nostro Paese che ha oramai accolto con favore e interesse l’apertura che da qualche tempo il Goi ha nei confronti della società civile, apertura che si intravede anche con la partecipazione ad eventi pubblici e con la cura di un sito aggiornato e visibile a tutti. Ma nelle logge non più attive nella Locride, e cancellate, risulta esserci anche la “Domenico Salvadori” di Caulonia anche questa caduta sotto i colpi del provvedimento dei vertici del Grande Oriente d’Italia. Tre logge cancellate e non più attive in pochi chilometri, tutte nello stesso territorio, un fatto probabilmente unico. Il segno che anche all’interno della massoneria inizia ad esserci una maggiore attenzione, forse come in passato, ai frequentatori dei Templi e alle loro abitudini.

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