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MATERA – Il percorso per arrivare alla candidatura di Matera 2019 sarà preceduto dall’apertura di un confronto, a tutto campo con la città sui grandi piani che ne devono disegnare gli scenari dei prossimi anni.
E’ l’annuncio che il sindaco di Matera Salvatore Adduce ha fatto nel corso della conferenza stampa che ha stilato una sorta di bilancio dell’attività del Comitato e che ha tracciato tra l’altro anche le basi per gli interventi futuri in particolare in un 2013 dal quale arriveranno le prime risposte sulla candidatura.

Nel cuore della conferenza stampa però il sindaco ha parlato di ciò che «è di diretta competenza dell’Amministrazione» e che a ben vedere, e pur con molti elementi da completare ed integrare, costituirebbe una sorta di piccola svolta.
«Io penso in particolare a ciò che costituisce elemento di rigenerazione urbana laddove ci sono quelli che considero dei vuoti significativi.
E’ per questo che entro pochi giorni metteremo in campo e a disposizione della città una vera e propria piattaforma che contenga il Piano strategico, il piano strutturale, il regolamento urbanistico, il Pum e il piano di gestione Unesco».
In sostanza l’intero panorama di interventi che dovranno disegnare una Matera che andrà anche molto oltre il 2019 e che definiranno soprattutto le linee strategiche entro le quali muoversi.
In questo senso Adduce spiega: «quanto al piano strategico dovrà rispettare innanzitutto le tre R cioè riciclo, riuso e riduco che sono poi ciò che dovrà ispirare l’azione futura.
Devo dire che si tratta di un piano che ha bisogno di ricevere numerosi cambiamenti perchè quello che ci è arrivato non rispecchiava i tempi in cui ci troviamo ma siamo pronti ad affrontarne la discussione prima con il Comitato di Matera 2019 e poi con la città aperti ad affrontare questioni come le infrastrutture, a riparlare ad esempio della ferrovia sia quella all’interno della città urbana sia quella che deve muoversi esternamente.
Sia per rinforzare i collegamenti come la Matera-Ferrandina o riaprire il quadro della Murgia Pollino oppure ancora approfondire le questioni che riguardano il completamento della 96.
Tutto questo che è nel Piano strategico e che rientra in un piano da mettere sul tavolo del Governo nazionale in cui portare Matera come esempio per sperimentare un’idea diversa di Sud che riesce a produrre e che può riscattarsi.
Il tutto naturalmente anche nell’ottica delle scelte e degli investimenti da fare in prospettiva della ripartizione delle risorse europee 2014-2020».
Adduce ha confermato tra l’altro nel corso della conferenza stampa la spendibilità immediata anche dei fondi di sviluppo e coesione che sono andati ad integrare i Pisus nelle scelte e nelle prospettive per il futuro.
Ma è chiaro che quest’ultima parte delle parole di Adduce si è concentrata anche sull’immediata approvazione in giunta lunedì prossimo, del documento preliminare del Piano strutturale, sull’esame in corso della stesura definitiva del regolamento urbanistico e sui passi che il Pum ha compiuto e che lo dovrebbero portare, come provvedimento complessivo, presto anche all’esame del Consiglio comunale.
«Dovremo anche occuparci di incanalare e correlare le diverse situazioni e i diversi piani che comunque hanno una stretta relazione tra di loro».
«Stiamo mettendo in moto i vettori della pianificazione urbana che dovranno necessariamente integrarsi con il dossier di candidatura perché la scommessa di Matera si gioca non solo sulla sua straordinaria vocazione culturale, ma anche sulla sua capacità di realizzare infrastrutture e servizi adeguati ai bisogni sempre più complessi della comunità».
Nel frattempo Matera prepara il suo dossier di candidatura rispondendo in 80 cartelle alle 84 domande che l’Unione europea pone e cercando di averlo «pronto per la festa della Bruna e poi consegnandolo entro il 20 di settembre quando abbiamo programmato» ha spiegato ancora Verri, «una nuova edizione di Materadio che sarà preceduta da un importante evento.
Milioni cono stati nei fatti i contatti che siamo riusciti a recuperare in questi anni di attività e che ci hanno permesso di fare dei passi avanti significativi sotto il profilo della conoscibilità della città di Matera».

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