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«HO immediatamente ricontattato il Sindaco lamentandomi del comportamento da parte della stessa che non solo non svolgeva accuratamente il proprio lavoro (…)
Alle mie rimostranze il sindaco Valvano ribadiva che dovevo avere un po’ di pazienza perché la signora aveva necessità di lavorare e non poteva sostituirla con un’altra unità lavorativa».
E’ quanto ha dichiarato a maggio di fronte agli investigatori la preside dell’istituto Nitti di Melfi, Maria Filomena Guidi, a proposito della donna assunta dai Caprarella “per conto” del sindaco per effettuare alcune pulizie straordinarie nella scuola dove gli imprenditori stavano realizzando una serie di lavori di ammodernamento.
«Nel mese di maggio 2013, ricordo di aver chiesto al sindaco Valvano di avere una unita operativa da impiegare in lavori di pulizia all’interno delle aule scolastiche in quanto con il personale Ata che avevo a disposizione non riuscivo a farvi fronte». Ha spiegato la Guidi. «Il sindaco Valvano mi disse che avrebbe provveduto in merito alla mia richiesta inviandomi una signora che si sarebbe occupata delle pulizie in questione». E così è stato.
«Al figlio di Emilio Caprarella mi sono rivolta anch’io – prosegue la dirigente scolastica – per chiedere spiegazioni sulle modalità di assunzione della signora Bevilacqua e in particolare sulla copertura assicurativa che la stessa doveva avere per lavorare in un ufficio pubblico. Il Caprarella, nella circostanza, mi garantiva che la signora Bevilacqua era stata assunta regolarmente ed aveva la copertura assicurativa in funzione dell’attività di lavoro che andava a svolgere. Nel contempo lo stesso mi rappresentava che l’assunzione della signora Bevilacqua già formalizzata con apposito contratto e che la stessa era stata fatta dalla loro impresa edile su pressioni ricevute direttamente dal Comune. Ricordo, infatti, che ribadiva più volte che lui doveva tenere “per forza questa persona” e non aveva possibilità di sostituirla con un’altra più capace. Si trattava per come mi diceva il Caprarella di una persona che gli era “stata segnalata” e non poteva essere sostituita».

l.amato@luedi.it

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