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Sono ancora molti in Calabria, i presidi degli autotrasportatori ancora attivi in Calabria al quarto giorno di mobilitazione. Fermi i tir in corrispondenza degli svincoli dell’A3 Salerno-Reggio Calabria, sulla statale 106, all’imbocco della strada Ionio-Tirreno e all’altezza di Grotteria Mare. Mezzi pesanti parcheggiati anche sulla statale 18, a Scalea, Tortora e Guardia Piemontese, nel cosentino e, nel catanzarese, a Settingiano sulla statale 280 Catanzaro-Lamezia e a Botricello. Situazione invariata rispetto ai giorni scorsi anche agli imbarcaderi di Villa San Giovanni. Si fa sempre più critica la situazione per quanto riguarda l’approvvigionamento da parte di negozi e supermercati di prodotti alimentari di prima necessità come latte, farina e uova.

ALLA PROTESTA, DOPO I PESCATORI
ADERISCONO ANCHE GLI AGRICOLTORI
l’Associazione Nazionale Produttori Agricoli (Anpa) della Calabria e l’Associazione Cerere hanno annunciato la loro adesione e partecipazione alla mobilitazione che si svolge in Calabria indetta nei giorni scorsi dagli autotrasportatori. «L’aumento del gasolio – riporta una nota – così come per gli autotrasportatori anche per gli agricoltori incide in maniera pesante sui costi di produzione agricola, mettendo entrambe le categorie fuori mercato. Per questa ragione, gli agricoltori aderenti all’Anpa sono a fianco degli autotrasportatori per raggiungere insieme il risultato di apportare drastici correttivi alle recenti disposizioni del governo Monti. Per gli agricoltori la manovra economica del governo contiene dei punti inaccettabili quali: l’applicazione indiscriminata dell’imposta municipale sugli immobili (Imu) compresi i terreni e fabbricati agricoli produttivi; l’aumento delle aliquote contributive a carico dei lavoratori autonomi; l’aumento delle accise sui carburanti». «La giunta regionale – prosegue la nota – deve intervenire con proprie misure straordinarie per affrontare la difficile situazione in cui versa l’agricoltura calabrese quali, ad esempio: credito, efficienza e tempestività nella gestione del Psr, piano per eliminare i punti residui di brucellosi nel settore zootecnico e ottenere la dichiarazione di regione indenne da tale epizozia. Anpa e Cerere chiedono, infine, a tutti di avere la consapevolezza che il costo maggiore per la mobilitazione lo pagano proprio le aziende agricole che in questo momento si trovano con la merce invenduta nei magazzini e sui campi e che andrà persa».

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