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Riceviamo e pubblichiamo dal dottor Vincenzo Cesareo una precisazione riguardo all’episodio nel quale è rimasto coinvolto (LEGGI)

Mi si permetta di “correggere” il tiro: non c’è stata alcuna rissa, ma un’aggressione immotivata da parte del dr. Marino, subita da me, alla presenza, per fortuna, di testimoni qualificati che possono confermare quanto da me denunciato. A riguardo dei provvedimenti disciplinari nei miei confronti, non è vero che non ci sia stata alcuna iniziativa da parte mia, infatti pendono ben due ricorsi presso il Tribunale di Cosenza Sez. Lavoro che, compatibilmente con i tempi tecnici, dovranno essere discussi a breve e, se esiste una giustizia giusta, non potranno non avere dei responsi positivi che mi vedranno anche attore di richieste risarcitorie nei confronti di tutti coloro i quali, in associazione tra loro, li hanno determinati.

Interessante, nell’articolo, è anche il riferimento agli infermieri imboscati rilevati dal Commissario Scura a Praia a Mare. Non saranno, per puro caso, gli stessi per i quali ho subito un vergognoso provvedimento disciplinare solo perché insistevo perché venissero utilizzati nello Spoke, dove erano stati inviati in seguito ad un accordo tra la direzione strategica dell’ASP di Cosenza e le sigle sindacali e che, solo dopo qualche mese, in modo palesemente clientelare, sono stati rimandati a Praia? Allo stato, l’ex P.O. di Praia a Mare è una Struttura territoriale che non fa parte della rete ospedaliera, per cui non ha nulla a che vedere col mio lavoro.

E cosa dovrebbe, poi, notificarmi l’Ordine dei Medici? Chiosando, un giornalismo serio, si occuperebbe della eventuale compiacenza di chi ha valutato le “condizioni cliniche” del dr. Marino in seguito alla sua richiesta di prestazione sanitaria, magari si capirebbe anche quanto danno subiscano le assicurazioni per “benevoli” diagnosi, al contrario delle evidenti lesioni da me subite e constatate.

Cordialità.

Dott. Vincenzo Cesareo

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