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CARA Lucia,

senza alcuna meraviglia, leggo nell’occhiello dell’articolo di ieri di Leo Amato “Altri contratti per beninformati” che “…il Bur dimentica la notizia oltre la scadenza dei bandi”.

Niente di più falso. Se il futuro campione del giornalismo deviato (per il momento fa solo allenamento), applicasse le regole elementari del mestiere (tra le quali c’è quella di informarsi prima di scrivere) eviterebbe figuracce Quotidiane al foglio calabro-lucano da te genialmente diretto.

Il Bollettino Ufficiale della Regione (Bur) è soltanto un semplice Albo Pretorio presente in ogni Pubblica Amministrazione. Una bacheca, uno spazio, uno strumento dell’attività dell’Ente, dove non è concessa alcuna discrezionalità né al Direttore, né a chi vi opera.

Affermare che la notizia è stata dimenticata è soltanto frutto di colossale ignoranza. Il tuo… Amato (ma che brutta fine che hai fatto!) prima di scrivere scemenze avrebbe dovuto sapere che sul Bur si pubblicano gli atti che trasmette la Segreteria della Giunta. Su ogni provvedimento c’è l’indicazione obbligatoria sulle modalità di pubblicazione. Che sono 3: integrale, per oggetto, per oggetto + dispositivo. Non c’è spazio per la discrezionalità da parte di nessuno, ma severa osservanza della valutazione fatta a monte dal dirigente che ha redatto il provvedimento.

Sulla quarta di copertina del Bur c’è poi scritto, con corpo ben visibile, in grassetto, che i documenti devono essere trasmessi “almeno otto giorni prima della data di uscita del fascicolo” da pubblicare. Non si è formali burocrati nel rispetto dei tempi. Si cerca di far prevalere buon senso e gioco di squadra. Ma, nessun atto può essere nascosto, come maliziosamente vorrebbe far credere l’incauto praticante giornalista, che mi cita e ironizza stupidamente sulla “complessità della materia” che forse una sua mano provvidenziale potrebbe rendere più semplice a giudicare dall’uso disinvolto che fa del nostro mestiere.

Mi dispiace per il tuo… Amato, ma non è nel mio costume nascondere le notizie, e tu dovresti saperlo da anni, anzi da decenni, per la comunanza e l’affetto che ci legano. Figuriamoci se si tratta di atti pubblici! Anche volendo, non potrei proprio farlo.

Capisco che per il tuo futuro professionista si è trattato di una puerile vendetta per il ruolo da me svolto nell’Ordine dei Giornalisti e per le vicende che lo hanno interessato, ma un consiglio mi sento di dartelo: perché non gli insegni che prima di scrivere deve informarsi? 

A lui né voglio, né potrei dare consigli: è troppo  impegnato nell’esaltazione della sua autostima, anticamera di boria e presunzione.

Con affetto.

 

*(Dirigente responsabile Ufficio comunicazione istituzionale e relazioni con il pubblico Regione Basilicata)

 

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