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La riforma degli enti locali non incide solo sui livelli occupazionali, ma anche sui servizi offerti ai cittadini, con una diminuzione della qualità e dell’efficienza: per le sole Province di Potenza e Matera sono previsti, al momento, 218 posti di lavoro da salvaguardare «su cui deve intervenire la Regione, con i fondi Fse e con un allargamento della pianta organica».

È la proposta lanciata stamani, a Potenza, dai segretari regionali della Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl, Roberta Laurino, Elisabetta Pennacchia e Antonio Guglielmi. La sola Provincia di Potenza, ad esempio, ha subito un taglio di 54 milioni di euro negli ultimi tre anni, «e altri se ne prevedono nei prossimi tre», e «stiamo assistendo – hanno aggiunto i tre segretari regionali – a un braccio di ferro tra
il governo e le Regioni sulla copertura dei costi della riforma».

«Si tratta di un grande pasticcio di norme e di gestione delle risorse», hanno proseguito, e anche «le stesse Regioni hanno la loro responsabilità per non aver legiferato in materia»: secondo i sindacati, l’ente regionale lucano deve intervenire per salvaguardare i posti di lavoro attuali, soprattutto quelli legati ai settori della formazione e dell’occupazione, per 218 persone (155 a Potenza e 63 a Matera) che rischiano «di non avere un datore di lavoro specifico e di andare “in disponibilità”, ovvero l’anticamera del licenziamento, dal 2017. (ANSA).

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