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QUANDO certe persone scompaiono ne avvertiamo la forza umana e il valore civile dal profondo segno che hanno lasciato in terra. Mario Tommaselli (in foto) ha smesso ieri di vivere nel nosocomio cittadino stroncato da un male ad 81 anni. Dalle prime ore del mattino quando si è diffusa la notizia, Matera e la Basilicata, hanno espresso un cordoglio dovuto e sentito verso un ambientalista e intellettuale che fin dagli anni Cinquanta fuori dalle mode e dagli interessi economici ha studiato e tutelato pietre, tufo, ambiente e luoghi. Romano di nascita e materano d’adozione egli sarà più materano dei nativi della città. La prima volta che vede e vive tra i Sassi ha dieci anni al seguito della famiglia. Torna nella Roma liberata dove completa gli studi umanistici e dove consegue il brevetto di pilota che sarà utile alla sua attività professionale nel campo dell’areofotogrammetria. Ma qualcosa nel sangue era rimasto dentro di Matera e della Basilicata. A ventidue anni è il ritorno definitivo con impieghi in aziende private prima e poi al consorzio Asi dove porterà il suo impegno per un trentennio. E’ uno dei fondatori del circolo “La Scaletta”, un uomo di frontiera molto simile ai Cederna e ai Pannunzio che in quegli anni lontano vivacizzano un impegno nuovo e utile all’Italia del boom che oltre ai frigoriferi chiede anche la difesa del patrimonio ambientale. «“Conta su di me”. Questo ripeteva, da sempre, Mario. Ricordo le escursioni sulla Murgia quando avevo diciotto anni e andavo con lui che portava un fucile sulla spalla. Non l’ho mai visto sparare, non so neanche se quel fucile fosse carico. Ogni tanto me lo faceva portare. Mi affascinava la figura di quest’uomo, era più grande di me di quattordici anni ed era pieno di entusiasmo e di energia vitale». Nicola Rizzi, già presidente del Circolo Culturale La Scaletta, ricorda così Mario Tommaselli, noto ambientalista e tra i più attivi promotori dei Parchi delle chiese rupestri e del Pollino. «E’ stata una brutta notizia che, purtroppo, ci aspettavamo. – ha aggiunto Rizzi – Sapevo da un mese che stava andando verso la fine. La nostra è stata un’amicizia lunga cinquant’anni anche se la frequentazione, come spesso capita, è andata avanti a fasi alterne. Lo considero un modello da seguire, era una persona fuori dal comune, come lui ce ne sono poche. Mario amava la natura, le cose belle, la ricerca. Difendeva il territorio a oltranza, lo difendeva dalle cose che distruggono. Conservare il patrimonio per lui era una missione». Animatore di Italia Nostra farà arrivare a Matera il presidente Giorgio Bassani a cui mostra originalità dei luoghi. Condurrà importanti battaglie contro gl’insediamenti industriali che rischiavano di stuprare luoghi antichi. Mappa il territorio materano di cui svela le straordinarie peculiarità. Alla fine degli anni Sessanta inizia a frequentare il Pollino e sarà un pilastro della costruzione del Parco di cui sarà uno dei più autorevoli consulenti. Lascia articoli, documentari pubblicazioni, ma soprattutto un grande impegno diffuso che lo vedeva ancora entusiasta guida tra il parco della Murgia dove conduceva giovani educandoli al bello naturale. La camera ardente è stata allestita nella sala della mediateca provinciale, Palazzo dell’Annunziata, piazza Vittorio Veneto, e resterà aperta al pubblico dalle ore 9,00 alle ore 14,00. I funerali si svolgeranno alle ore 16,00 presso la chiesa di S.Agnese, rione Agna.

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