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POTENZA – Un ponte di solidarietà che collega il nord e il sud e abbatte gli steccati del razzismo. C’è una storia che racconta amicizia e ottimismo dietro la triste vicenda di un 16enne ospite, con la sua famiglia, della piccola comunità di Trecchina e morto a fine giugno a Pavia mentre era in attesa di un trapianto. A causa di una rara malattia polmonare, Stefan Nicolae Pirpalita, 16enne nato in Romania, aspettava cuore e polmoni nuovi: gli avrebbero dato speranza dopo le sofferenze causate da una malattia rara. Il ricovero, durato un mese, era stato possibile grazie all’interessamento del Lions club di Potenza presieduto dal colonnello Pasquale Bruno, ex comandante della compagnia carabinieri di Tortona. I volontari lucani fanno rete e assistono la famiglia Pirpalita nel suo mesto peregrinare alla ricerca della cura risolutiva: da Siena, dopo aver perso lavoro e casa proprio per stare vicino al figlio gravemente malato, i due genitori arrivano al reparto di Cardiochirurgia del policlinico San Matteo di Pavia, dove trovano sponda nella sezione dell’Associazione nazionale carabinieri di Casteggio.
Ma nel frattempo prende il via una vera e propria gara di solidarietà, non proprio scontata in questi tempi di crescente razzismo e xenofobia: anche grazie all’intervento del Lions potentino, la famiglia rumena trova ospitalità presso il gruppo Emmaus di Pavia (presieduto da Vittorio Vescovi) e a Voghera le viene messo a disposizione un appartamento in comodato gratuito, mentre per papà Costantin, saldatore specializzato, si apre persino la prospettiva di un’assunzione; si provvede anche a reperire fondi necessari a coprire le spese quotidiane (fitto, trasporto nelle strutture curative e vitto) in una triangolazione tra la Basilicata, la Lombardia e il Piemonte, e la sezione Carabinieri di Pavia procura a proprie spese il televisore per Stefan, al quale viene anche riconosciuta l’indennità di accompagnamento e la pensione di invalidità, al pari del fratello Andrey, 22enne, colpito da un tumore al cervello di cui porta ancora oggi i segni.
Nel frattempo, però, dal fronte clinico le notizie non erano altrettanto confortanti: Stefan entra nella lista d’attesa per il duplice trapianto mentre sulla sua pagina facebook si moltiplicano le preghiere dei genitori, già provati, anni fa, dalla malattia del figlio maggiore. «Ogni giorno che passa – scrivevano nei giorni del ricovero – ci sorregge la speranza che Stefan possa essere salvato. Per noi l’attesa diventa lunghissima e pesante, ma non possiamo rinunciare a sperare».
Il 23 giugno Stefan muore dopo un periodo passato in Rianimazione, attaccato a una macchina che lo manteneva in vita. Le sue cornee sono state donate: un gesto di grande civiltà del padre Costantin, e della mamma Florentina Mariana. «Dopo sette mesi di sofferenza e 19 giorni di coma – hanno scritto i genitori su fb – il nostro caro angelo è salito in cielo. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno aiutato e che continueranno a farlo». Resta il ricordo affettuoso di chi ha incrociato seppure per poco la figura buona di un ragazzo pronto ad affrontare l’adolescenza che un male subdolo, e i tempi cinici dell’attesa in ospedale, gli hanno negato: «Stefan era un ragazzo semplice e dolcissimo – lo ha ricordato, commosso, il presidente dell’Associazione nazionale Carabinieri di Casteggio (Pv) Alberto Vallarin alla Provincia Pavese, che al caso ha dedicato la storia di copertina della cronaca vogherese –. Prima che perdesse conoscenza, mi aveva chiesto di portarlo a pescare lungo il Ticino e io gli avevo promesso che lo avrei fatto non appena si fosse ripreso. Purtroppo, il sogno della sua guarigione non si è avverato».
Ma da allora, la solidarietà non è finita. Tutt’altro: fino a oggi sono stati devoluti oltre 3mila euro per il sostentamento della famiglia Pirpalita: 1.500 dal Lions Club di Potenza, dal Comune di Trecchina, dall’Istituto comprensivo statale di Potenza e dall’Ospedale San Carlo; 500 dalla Sezione Anc di Tortona (Al); 400 donati da Roberto Mietta e 300 dai Terziari del Convento dei Padri Francescani di Santa Maria delle Grazie di Voghera (Pv), che continuano a sostentarli anche con alimenti di prima necessità. Inoltre, i soci della sezione Anc di Casteggio si sono mobilitati in una lodevole campagna di raccolta fondi (in particolare, 300 euro da Paolo Bergonzi e 50 donati da Guido Pillitteri e Gianni Rovati, presidente provinciale dell’Unione nazionale mutilati e invalidi servizio). Un ideale abbraccio alla famiglia arriva anche da Poggibonsi, altra tappa di un viaggio della speranza conclusosi nel peggiore dei modi.
L’odissea di Stefan era partita ad aprile, quando il Lions Club Potenza Host era stato investito della questione dai medici del reparto di Pneumologia del San Carlo (primario Mariano Celano) tramite Gerardo Motta del Tribunale dei diritti del malato. L’emangiomatosi capillare polmonare aveva procurato al 16enne una grave ipertensione arteriosa polmonare ad entrambi i polmoni per cui si era reso indispensabile e urgente il trapianto.
La famiglia di Stefan era ospite di alcuni parenti del padre a Trecchina e – ha raccontato Bruno – viveva «in un garage in precarie condizioni igienico-sanitarie e non certo adatte alle condizioni di Stefan la cui malattia lo esponeva a pericolose infezioni». Una storia che trova posto tra le pieghe silenziose di un’emigrazione spesso ridotta, purtroppo, a fenomeno numerico da analizzare con le categorie e il lessico urlato della politica. 

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