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MATERA – In quelle sale riposa la storia degli ultimi 8 secoli, sono custodite le parole di scrittori, scienziati, storici, saggisti che non hanno fatto solo la storia lucana, ma anche quella mondiale.
Nel 1933 Giovanni Pascoli si lamentò scrivendo a Carducci per la mancanza di luoghi pubblici in cui dedicarsi alla lettura.
La Biblioteca fu istituita proprio quell’anno per volontà dell’avv Pasquale Dragone, originario di Bitonto, il quale vendette alla amministrazione provinciale la propria biblioteca di famiglia, costituita da oltre 4000 volumi di diritto e classici italiani, e fu nominato primo direttore della biblioteca.
Il destino che oggi, però, attende la struttura materana, come d’altronde tante altre in Italia, passa attraverso la legge DelRio e rischia di mettere in pericolo i già pochi posti di lavoro attualmente operativi.
Nel frattempo il pericolo che questo straordinario patrimonio librario, con testimonianze che ancora oggi ne sono il centro culturale.
Tra le più importanti ricordiamo delle preziose edizioni della “Regula” di San Benedetto, il “Liber divinae doctrinae” di Santa Caterina da Siena, le “Historiae” di Paolo Orosio.
Gran parte del patrimonio librario, come accadeva nei secoli scorsi, asi deve alle donazioni delle importanti famiglie materane, ma non solo.
E’ per questa ragione che oggi i i fondi delle due famiglie dei Santoro e dei Passarelli, che sono costituite da opere, alcune molto antiche, che spaziano dalla religione al diritto, dalla letteratura alla medicina, arricchiscono ulteriormente i beni della biblioteca Stigliani.
I fondi Ridola e Guerricchio, poi, possono insieme costituire un importantissimo contributo alla storia della medicina Italiana e straniera dal 1700 fino ai nostri giorni.
Infatti sia Ridola che Guerricchio furono dei valenti medici materani di grande levatura intellettuale, umana e scientifica.
Ridola, in particolare, fu anche grande archeologo e fondatore dell’omonimo Museo Nazionale di Matera.
Si deve, poi, ad Antonino Fodale, a lungo preside del liceo classico di Matera, il fondo che contiene numerosi testi classici greci e latini, mentre la raccolta contenuta nel fondo Caropreso, donato dai coniugi Michele De Ruggieri e Lucrezia Schiavone è ricco di volumi di geologia, geografia ed astronomia, essendo il Caropreso stesso un famoso astronomo, e da testi di esoterismo e parapsicologia del secolo XIXmo.
Se di bene comune di deve parlare, la Biblioteca provinciale Stigliani, ne rappresenta l’esempio più qualificato anche grazie alla sua straordinaria raccolta di riviste di storia meridionale che comprendono l’archivio storico per la Calabria, la Lucania, l’archivio storico per le province napoletane, e per la Basilicata.
Agli studenti che ogni giorno scelgono le sale di questa antica struttura nel cuore di Matera, sapere di muoversi fra testi antichi e testimonianze della storia della loro terra, rappresenta una lezione fondamentale di tutela e valorizzazione delle proprie origini.
Quelle che passano dalla cultura e dai libri, ben 250 mila che aspettano in silenzio di non essere abbandonati nel silenzio più totale della comunità e delle istituzioni.

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