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SI ritorna a parlare dell’incidente ferroviario del 3 marzo1944 nella Galleria Delle Armi in occasione della ristampa del volume di Gianluca Barneschi dal titolo: Balvano 1944. I segreti di un disastro ignorato , Edizioni Lg. Nel libro, presentato al Museo Provinciale di Potenza, è descritta la storia del treno 8017,  che nella più lunga galleria di collegamento tra Battipaglia e Potenza, a un certo punto del suo percorso  in condizioni atmosferiche difficili si fermò e l’ossido di carbonio proveniente dalla caldaia delle due locomotive fu letale per tutti i passeggeri.

I soccorsi arrivarono in ritardo, dopo circa quattro ore, e nei giorni successivi tutti i cadaveri furono accatastati in fosse comuni. Nessuno dei morti era lucano. Ad oggi non sono ancora state accertate le cause del disastro e non sono mai stati individuati gli eventuali colpevoli e le presunte responsabilità umane. Nell’opera, vincitrice di un Premio Speciale nell’ambito del “Basilicata” per la sezione di Saggistica Storica e Cultura lucana nel 2005, l’autore ricostruisce in maniera dettagliata la tragedia in cui persero la vita seicento passeggeri.

La cronaca dei fatti non assume, tuttavia, i toni accesi di denuncia di un evento così drammatico, ma punta soprattutto a recuperare alla memoria collettiva l’accaduto , nella speranza di rendere giustizia alle vittime inermi.

Barneschi, avvocato esperto nel settore delle telecomunicazioni,  nutre da sempre uno specifico interesse verso la storia del trasporto su rotaia ed è autore di svariati saggi incentrati su eventi del XX secolo.

«È un libro di storia scritto con il cuore -dice Maria Cristina Caricati Direttrice del Museo Provinciale di Potenza – noi lucani non abbiamo tributato a questi morti quanto loro spettasse davvero. Noi , invece, abbiamo un obbligo nei riguardi di chi ha fatto la storia di questa terra anche con la morte. I viaggiatori erano persone semplici che avevano fame, che avevano una guerra alle spalle. Oggi che la storia si è capovolta è bene che si rifletta e si ricordi».

«La costante di tutte le presentazioni del mio libro – sottolinea Barneschi – è la compartecipazione.  Io non sono lucano ma sono rimasto sbalordito da questa vicenda,  una sorta di Titanic ferroviario.  La nuova edizione del saggio contiene nuove fotografie  ed è ampliata sulla base di elementi emersi e  testimonianze.  Grazie al Sindaco di Balvano Costantino Di Carlo da lunedì ci sarà una targa nel comune che ricorderà i nomi di tutte le vittime».

«Balvano si trovò a vivere questa tragedia pur non avendo vittime – conclude Di Carlo – e molti intervennero tempestivamente e duramente affinché i corpi non fossero bruciati. La comunità balvanese, che accolse le spoglie, oggi vuole riconoscere la dignità di tutte i morti con una targa che, in occasione del settantesimo del triste anniversario, diventa  un simbolo del ricordo e della solidarietà verso uomini che persero la vita inermi e integri».

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