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TUTTO nasce da piccole segnalazioni. «Per esempio – spiegano dall’associazione “La nuova cittadella” – ci sono persone che, dopo una doccia, cominciano ad avvertire un forte prurito. Altri segnalano del materiale marrone nei rubinetti». Così la decisione: fare analizzare l’acqua che esce dai rubinetti dei prefabbricati di Bucaletto. Perchè se farsi una doccia causa problemi alla pelle, cosa succede se quella stessa acqua viene bevuta? E allora, lo scorso settembre, i membri dell’associazione, in collaborazione con il movimento del tenente di Bello, “Liberiamo la Basilicata”, hanno deciso di raccogliere un campione di acqua. «Abbiamo scelto un prefabbricato qualsiasi ed è un solo campione», spiegano dall’associazione. Ma è un modo per iniziare a capire che cosa c’è nell’acqua che i cittadini del rione bevono. Il campione viene poi inviato a un laboratorio di analisi fuori regione, a Mesagne per la precisione. E lo scorso 30 settembre vengono emessi i risultati.
«In seguito ai risultati ottenuti – scrive l’associazione “La nuova cittadella” – emerge la presenza di metalli pesanti oltre i limiti consentiti e tracce di alogenati e clorurati cancerogeni».
I valori più alti rispetto alla norma riguardano il cadmio, il manganese, il rame, tanto per fare un esempio. «Ma ci spiegava il tenente Di Bello – continua l’associazione – che ci sono elementi come il bario e il boro che nell’acqua non dovrebbero proprio esserci».
La preoccupazione è tale per cui le analisi sono state inviate direttamente agli organi competenti, in particolare quelli inquirenti. La necessità di verificare i livelli di alcune sostanze è ora quantomai urgente per rassicurare i cittadini del quartiere.
«Questa situazione non fa altro che aggiungersi alle altre problematiche ambientali e disagi che già interessano il quartiere. L’associazione perciò preme affinché arrivino risposte certe e celeri su questo nuovo aspetto augurandosi che le analisi vengano ripetute da chi di competenza in modo da adottare le soluzioni migliori per il benessere dei cittadini».

a.giacummo@luedi.it

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