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Aprirà in Senato dalle 15:30 alle 21 la camera ardente per l’ultimo saluto dell’Italia a Rita Levi Montalcini, morta ieri a 103 anni nella sua casa di Roma. I funerali della ‘signora della scienza’, premio Nobel e senatrice a vita, si terranno il 2 gennaio in forma privata a Torino, dove sarà sepolta accanto alla sorella.

Nelle parole della nipote, la morte della scienziata diventa una metafora: “si è spenta come si spegne un faro. Per fortuna non ha sofferto”, ha detto Piera Levi-Montalcini, consigliere comunale a Torino, che si è subito messa in viaggio in treno verso Roma per arrivare in serata. L’anziana scienziata, nata a Torino, dove sarà sepolta accanto alla sorella, aveva ancora gli appunti accanto al computer dove lavorava. Continuava nella sua ricerca e ieri aveva lavorato ai suoi studi fino alle 21. Trascorreva gran parte del suo tempo in una piccolissima cameretta in una casa enorme. Nella sua stanza c’era appena lo spazio per un letto e per una scrivania sulla quale era sistemato un computer di ultima generazione. La stanza era sommersa di libri, cd e documenti scientifici. Sulla parete del letto c’era un’unica foto, quella della madre. Il primo a fare visita alla senatrice è stato il presidente della comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici, che ha parlato di “perdita per l’umanità intera”. 

Il Sindaco Gianni Alemanno che ha annunciato: sarà avviato l’iter per dedicarle una strada di Roma di cui la scienziata era anche cittadina onoraria. “Il modo migliore per ricordarla ora – ha spiegato il sindaco – è far sì che la sua Fondazione vada avanti”.

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