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Tiberio Bentivoglio, dopo l’agguato ma soprattutto la paura, sta meglio. Nelle sue parole c’è tutta la voglia e la determinazione nel proseguire in quella che definisce «una battaglia per la dignità e per la legalità». «Vado avanti, se possibile ancora più deciso di prima. Io non mollo» – ha affermato. Davanti la sua stanza i ragazzi della scorta. La decisione è stata assunta ieri pomeriggio nel corso di una riunione che si è svolta alla Prefettura, ma era evidentemente una strada già decisa. Dopo l’agguato di mercoledì mattina, nel quale Tiberio Bentivoglio è stato ferito, la tutela era d’obbligo. Ieri pomeriggio c’era tanta gente nella sua stanza d’ospedale. La moglie la figli, i familiari, gli amici. Poco prima di pranzo in ospedale è arrivato il prefetto Luigi Varratta ad esprimergli solidarietà ed a promettere la massima attenzione. Promessa mantenuta con la decisione del pomeriggio. C’è stato anche il Presidente del Consiglio Regionale. In rete le associazioni hanno lanciato un appello significativo: “Andiamo a comprare la nostra merce alla Sanitaria Sant’Elia, dimostriamo con un atto concreto la nostra vicinanza a Tiberio”. Domani intanto, Libera incontrerà i giornalisti per fare il punto della situazione e illustrare nuove iniziative antimafia. E’ il segno che il lavoro di tanti gruppi che non voglio piegarsi alla ‘ndrangheta sarà ulteriormente rilanciato.

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