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CROTONE – I laghi della Sila Arvo e Ampollino, loro malgrado, restano al centro delle polemiche. Il loro svuotamento è al centro di una forte polemica tra ambientalisti e società. A chiarire la posizione è la società A2A, mentre contro l’operazione torna a schierarsi Legambiente e si esprime anche il senatore del Pdl, Antonio Gentile.
Secondo la società A2A, “non vi è alcuna finalità di migliorare e potenziare la produzione di energia elettrica bensì quella di garantire la sicurezza dell’approvvigionamento irriguo-potabile, del territorio e della popolazione di valle”. 
“Non sono previste – prosegue la nota – manovre di abbassamento dei fondali dei laghi, di cui non sarebbe chiara l’utilità, bensì è prevista la sola rimozione del materiale che in oltre 20 anni si è depositato/addossato contro le opere sommerse ed il paramento di monte della diga, per garantire la funzionalità delle opere di captazione (a servizio degli utilizzi plurimi) e di scarico e valutare eventuali interventi al paramento di monte; questi interventi, se necessari, richiederanno successivi svasi poichè il tempo in cui la diga può essere messa fuori servizio (per non inficiare l’accumulo dei volumi d’acqua necessari alla soddisfacimento dei fabbisogni idrici) è limitato; l’Ampollino non è mai stato interessato da attività di movimentazione meccanica del sedimento. In ogni caso l’eventuale trasporto del materiale con camion richiederebbe il transito, durante le ore lavorative, di 1 mezzo ogni 2 minuti con conseguenze ingestibili sul traffico locale e su eventuali attraversamenti di località abitate (questo a prescindere dalle altre problematiche descritte nel Progetto di Gestione, come fango e polvere nelle strade)”. 
“L’ecosistema spondale – aggiunge A2A – dei laghi Silani non subirà alcun effetto dalle operazioni di svaso essendo gli stessi laghi soggetti già ad un ciclo di invaso/svaso annuale con un’escursione dell’ordine dei 10 m e altresì considerando che la previsione di vuotamento totale è di circa 1 mese ed effettuata nel periodo tardo autunnale; gli interventi saranno attuati in base al Progetto di Gestione definito dal decreto legislativo 152/66 – art. 114 e effettuati secondo il decreto ministeriale 24/6/2004 e Legge salva Italia – art. 43; essendo gli invasi ricompresi entro aree della Rete Natura 2000, l’intervento è stato accompagnato dallo Studio di Incidenza. Su tale documento, sottoposto alla Pubblica Amministrazione competente, si è altresì espresso favorevolmente (con prescrizioni) il Parco Nazionale della Sila; nell’ambito dell’iter di esame dello Studio di Incidenza è stato prodotto uno specifico documento riguardante le segnalazioni di presenza della lontra e le relative azioni di salvaguardia/mitigazione; sono state esperite tutte le previsioni di legge, in merito alla comunicazione e diffusione informativa delle operazioni previste, agli Enti interessati ed, alcuni mesi fa, è stato altresì fatto un apposito specifico incontro presso la sede del Parco Nazionale della Sila;alla riunione, dove erano stati invitati tutti i rappresentanti delle Amministrazioni Pubbliche potenzialmente coinvolte dalle operazioni di svaso dell’Arvo, è stata data un’ampia informativa degli effetti sul lago, sui corsi d’acqua di valle, sull’habitat fluviale e sulla componente biologica (macro e micro fauna) e sono stati presentati gli interventi di salvaguardia ambientale (durante le operazioni) e mitigativi (post-operazioni)”. 
A2A evidenzia inoltre che “è stato consegnato alla regione Calabria il Piano Operativo delle operazioni (sul quale per l’Arvo è in atto un’apposita conferenza di servizi) e quello dei monitoraggi fisici e biologici; è stato redatto, e consegnato sempre alla regione Calabria e al parco Nazionale della Sila, uno specifico documento sulle problematiche inerenti la fauna ittica del lago Arvo e dei fiumi posti a valle dello sbarramento ed è stato fatto un apposito, e preliminare, incontro con gli Uffici Pesca Provinciali coinvolti e Fipas per valutare le possibili azioni di salvaguardia della fauna ittica e di mitigazione degli effetti dello svaso; gli interventi di manutenzione sono un dovere del gestore, oltre che un obbligo sancito dalla legge, soprattutto per queste opere e per l’importanza che riveste la loro funzione proprio in termini di interesse pubblico, com’è la necessità di assicurare la disponibilità della risorsa idrica per gli utilizzi antropici oltre che di produrre energia elettrica. Facciamo notare inoltre che proprio per soddisfare queste ultime necessità, dagli anni ’20 fino agli anni ’80, è stato realizzato questo sistema molto articolato perchè ricomprende, oltre ai laghi Silani, anche il lago del Savuto (le cui acque vengono trasferite al lago Ampollino), gli invasi di Migliarite, di Orichella ed il lago del Passante, (questo posto essenzialmente al servizio dell’acquedotto di Catanzaro). Questi invasi sono già stati interessati, nel periodo 2011 -2012, da 4 analoghe operazioni di vuotamento totale i cui effetti ambientali sono stati monitorati, e documentati nei relativi rapporti inviati alla Pubblica Amministrazione competente, risultando conformi alle previsioni di legge in merito alla reversibilità delle operazioni di fluitazione (DM 24/6/2004)”. “Interventi analoghi a quelli messi in atto in Calabria – conclude la nota – nel periodo 2011-2012, ed a quelli previsti nel periodo 2013-2014, sono stati attuati sugli impianti di A2A localizzati sull’arco alpino (in Lombardia) ed in parte ricompresi nel Parco Nazionale dello Stelvio. Queste operazioni di svaso/fluitazione (eseguite con continuità annuale dal 2006 ad oggi) hanno interessato invasi con capacità d’accumulo paragonabili a quelle degli impianti calabri e corsi d’acqua d’importanza paragonabili al fiume Neto. I relativi monitoraggi biologici hanno evidenziato la compatibilità ambientale della metodologia di fluitazione messa in atto nei termini previsti dal citato Dm, con un completo recupero ambientale che si concretizza dopo alcuni mesi dalle operazioni”.
CONTRO. Gli ambientalisti chiedono la parola sulla vicenda dei laghi della Sila. Dopo aver lanciato l’allarme sulle attività di manutenzione dei bacini idroelettrici nel territorio del Parco nazionale, da Legambiente Calabria, è scritto in una nota, parte la richiesta di audizione nel corso della conferenza dei servizi in programma il prossimo 11 settembre nella sede del Dipartimento 9 della Regione Calabria. “La società elettrica A2A, concessionaria di diversi impianti idroelettrici dell’area – prosegue la nota – ha annunciato nei giorni scorsi l’imminente svuotamento degli invasi per l’effettuazione di lavori di manutenzione. In particolare, nella programmata riunione si discuterà della gestione dell’invaso Arvo (diga Nocelle) e della relativa attività di fluttuazione che, denunciano degli ambientalisti, potrebbe mettere a repentaglio l’habitat naturale, in una zona in cui vigono diverse tutele a cominciare da quelle previste dalle normative sui Parchi nazionali”. “Per tali motivazioni – conclude la nota – nei giorni scorsi Legambiente ha chiesto chiarimenti all’Ente Parco della Sila e al ministero dell’Ambiente. Dubbi che gli ambientalisti vogliono appunto dibattere nell’ambito della programmata conferenza dei servizi”. 
IL SENATORE. “E’ sconcertante che i laghi artificiali costruiti sin dai tempi dal fascismo stiano per essere prosciugati in Sila: si tratta di un’azione assurda che l’Enel deve bloccare e sulla quale interrogheremo il Ministro per l’Ambiente”. Lo afferma il senatore del Pdl, Antonio Gentile. “L’Enel – aggiunge – deve fermare subito queste operazioni che vanno a modificare un ecosistema che, seppure indotto, si è adattato alla presenza dei bacini artificiali. Non solo la flora e la fauna sono a rischio ma anche il clima che si è consolidato negli anni: se è vero che le nevicate sono state abbondanti e copiose, la presenza di umidità indotta dagli stessi laghi diventa preziosa per evitare delle precipitazioni che vadano ad affliggere pesantemente il territorio”. Gentile sottolinea inoltre che “l’aspetto paesaggistico, che ha una sua identità nel contrasto con l’acqua e per il quale esiste, a nostro avviso, un vincolo ambientale di pertinenza della Soprintendenza. L’Enel deve cessare subito le operazioni e pretendiamo un confronto immediato con i Sindaci e il Presidente della Provincia rivendicando un’autonomia che non è disponibile, perchè le bellezze della Calabria non sono appaltate a nessuno”.
LA PRECISAZIONE.  In riferimento alle dichiarazioni del senatore del Pdl Antonio Gentile, l’Enel ha reso noto che nessun intervento di prosciugamento è in atto in Sila negli invasi gestiti dalla società. Probabilmente – fa sapere l’Ufficio stampa dell’Enel – gli interventi a cui fa riferimento la nota stampa del senatore riguardano altre società.
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