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LAMEZIA TERME – Nella scorsa edizione è stata premiata la comunità di Riace, il “paese dell’accoglienza”. Quest’anno il premio sarebbe stato conferito a Giusy Nicolini, sindaco di Lampedusa, la “porta d’Europa”. «Premiare per due volte di seguito due realtà analoghe, non è stato casuale». È (o meglio, era) la dichiarazione gonfia di orgoglio di Vincenzo Ruberto, presidente Unpli Calabria che unisce tutte le Pro Loco calabresi. Peccato però che per quest’anno il “premio accoglienza” (nell’ambito del premio Nausicaa delle Pro Loco) non può essere consegnato a Lamezia al sindaco di Lampedusa. Ruberto ha infatti annunciato che l’iniziativa per la consegna del premio (che era in programma per ieri sera nell’isola pedonale e che sarebbe stato consegnato dal presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio) è stata annullata. Tutto questo per evitare la contromanifestazione di Forza Nuova. Il movimento di estrema destra, appresa la notizia del “premio accoglienza”, aveva infatti annunciato una manifestazione di protesta proprio nel momento in cui il sindaco di Lampedusa avrebbe ricevuto il premio. Forza Nuova aveva tra l’altro polemizzato per il diniego della polizia alla manifestazione.

«Le contestazioni annunciate da alcuni movimenti antagonisti nei confronti del Premio Nausicaa previsto a Lamezia, non consentono alla manifestazione di svolgersi in un clima di necessaria serenità». Questo l’annuncio amaro di Ruberto. Che con altrettanta amarezza aggiunge che «l’evento è per il momento annullato, rimandando ad una futura occasione lo svolgimento della rassegna che promuove lo spirito di accoglienza della Calabria e dei calabresi che in tante occasioni hanno mostrato sensibilità ed umana comprensione».  E che «avremmo voluto in questa edizione premiare iniziative legate all’ospitalità di stranieri per scelta e non per necessità, ma l’attualità ha prepotentemente bussato alla porta delle nostre coscienze». E ancora: «Non volendo rinunciare alla nostra profonda sensibilità abbiamo insistito su un tema che ha sollevato contrasti ed azioni che non sono compatibili con lo spirito pacifico e solidale che anima l’essenza stessa dell’Unione delle Pro Loco».

Tutto questo accade in una città, come Lamezia, da anni impegnata nell’accoglienza. Un paradosso. In città, infatti, da anni c’è un centro di accoglienza per immigrati. Uno dei primi in Calabria. Da qualche mese la cooperativa “Malgrado Tutto” che gestisce il centro di accoglienza, insieme ad altre associazioni, ha sottoscritto una convenzione con il Comune in cui il servizio di cura degli spazi verdi viene affidato agli immigrati ospiti del centro d’accoglienza. A Lamezia operano anche diversi centri sociali per immigrati gestiti dalla comunità Progetto Sud fondata da don Giacomo Panizza. E ancora, a giugno 2014, il Comune di Lamezia ha ottenuto un finanziamento annuale di 295.100 euro da parte del ministero dell’Interno per la realizzazione del progetto Sprar “Due soli”. L’amministrazione comunale, in qualità di soggetto capofila, gestisce, insieme ad associazioni e cooperative sociali lametine, il progetto che rientra nel Sistema di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati (Sprar). Aspetti sulla città che magari il sindaco di Lampedusa avrebbe avuto modo di conoscere.

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