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LAMEZIA TERME – Rapina o furto? Niente di tutto questo. Un gioielliere si sarebbe inventato tutto. Almeno secondo gli investigatori della squadra di polizia giudiziaria del commissariato di Lamezia e del sostituto procuratore della Repubblica, Giulia Scavello che ha emesso un avviso di garanzia per simulazione di reato nei confronti di L.P., titolare di una gioielleria del centro di Lamezia che la mattina del 16 dicembre scorso aveva denunciato di aver subito un furto spiegando anche la dinamica dell’azione (o presunta tale). Il proprietario, infatti, nel giro di pochi giorni è passato da vittima a indagato.

Il commerciante, la mattina del 16 dicembre scorso, aveva denunciato che due donne, mentre stavano scegliendo alcuni gioielli che il commerciante aveva esposto sul bancone alle due “clienti”, sarebbe stato distratto da queste due donne al punto tale che le stesse sarebbero riuscite a impossessarsi di due espositori con gioielli e quindi darsi alla fuga. Questo avrebbe raccontato il commerciante agli uomini del commissariato una volta giunti sul posto. E sembra che prima di raccontare il presunto episodio alla polizia, il titolare della gioielleria avrebbe avuto bisogno di qualche minuto per riprendersi dallo choc. Ma fin da subito qualcosa non avrebbe convinto gli investigatori fino a quando i sospetti si tramutavano in realtà. Visionando infatti le immagini di alcune telecamere di videosorveglianza poste nei pressi della gioielleria, gli investigatori avrebbero accertato che dalle immagini non si noterebbe nessuna persona entrare nelle gioielleria nel lasso di tempo (indicato dal commerciante) in cui si sarebbe verificato il furto.

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