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Il presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta, Salvatore Magarò si è espresso positivamente sulla riuscita dell’iniziativa svoltasi sabato a Lamezia, alla quale hanno partecipato centinaia di giovani calabresi: «Sono lieto del successo dell’iniziativa “Next epidemia giovanile”, fortemente voluta dal presidente Scopelliti». «E’ stato – aggiunge – un bel contagio ed una pagina positiva ed energica della cronaca regionale. Ma quali sono le forme di trasmissione (delle buone pratiche) e la formula del vaccino (dal virus clientelare)? Intervengo a mò di sprone, per restare sull’onda.
Per dare concretezza alla vicinanza col mondo giovanile dell’attuale giunta, invero già sufficientemente svecchiata a partire dai suoi vertici, sembra obbligata la connessione alle questioni della legalità (prontamente evidenziata nei questionari erogati in occasione del meeting) e della trasparenza.
Come direbbe un amministratore navigato, legalità e trasparenza rappresentano le variabili, ‘il combinato dispostò che crea occasioni e pari opportunità, che può promuovere il talento.
‘Chi strapazza il merito manda in fumo l’intelligenza e impedisce il ricambio d’aria’. Era il titolo di un volantino attraverso il quale nel 2008 «la Calabria che non c’è» – il laboratorio d’idee da me suggerito – riuscì a contattare buona parte della provincia cosentina e a raccogliere quasi 20 mila firme». «Un’adesione facile – dice ancora Magarò – forse scontata, prevalentemente ma non esclusivamente giovanile. Indice a mio avviso di una questione cruciale, politica – o se si preferisce – di etica pubblica, che toglie ossigeno ai più giovani ma che frustra anche i più grandicelli. Come rimuovere dunque gli ostacoli, le barriere che limitano l’emersione del merito? Certo c’è il sostegno finanziario all’imprenditoria giovanile, le borse di studio, etc. Avanzo però che si possa fare di più e a costo zero. Semplicemente (evitando ovviamente gli affidamenti diretti) optando per una semplificazione delle procedure, preferendo il più possibile – là dove è possibile – la formula del concorso d’idee. Ecco l’apertura tangibile: ad esempio in materia di grafica, comunicazione e progettazione culturale, perchè utilizzare inutili sbarramenti finanziari e di esperienza (esibizione di fatturati milionari nello stesso segmento, garanzie fidejussorie, etc.)? Perchè trattare le idee con le stesse complicazioni formali degli appalti delle opere pubbliche? Per aprire il cassetto della creatività, per valorizzare i talenti, basterà forse porre la questione ai dirigenti regionali, spronarli, contaminarli un pò».

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