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LAMEZIA TERME – E’ iniziato oggi ma è stato subito rinviato al 23 novembre prossimo il processo davanti al gup con il rito abbreviato contro Daniele Gatto, 32 anni, il giovane lametino che fra le 18 e le 20 del 30 ottobre 2011 uccise la sua fidanzata Adele Bruno con 13 colpi di canne appuntite. Il gup Barbara Borelli nella prossima udienza dovrà conferire l’incarico a un perito per una consulenza psichiatrica sull’imputato, così come hanno già fatto e depositato agli atti sia il difensore di Daniele Gatto, l’avvocato Francesco Gambardella che la parte civile, il padre e il fratello della vittima rappresentati dagli avvocati Massimo Sereno e Vincenzo Ruberto. E ieri mattina davanti al Tribunale, parenti, amici e familari della vittima si sono radunati in attesa dell’arrivo dell’imputato (in carcere dal giorno dell’efferato delitto poiché reo confesso). Un’attesa vana visto che Daniele Gatto non si è presentato a differenza dell’udienza preliminare di ottobre scorso quando al suo arrivo in Tribunale l’imputato era stato insultato dai parenti e amici della ragazza uccisa barbaramente dalle mani dell’uomo che la amava. E ieri mattina gli amici della vittima indossavano una maglietta bianca con la scritta “giustizia per Adele” mentre in piazza della Repubblica sostava un camper dotato di impianto sonoro che diffondeva ad alto volume la cronistoria della tragica vicenda. Proprio ieri i familiari e gli amici di Adele Bruno, hanno rivolto un appello alla città in cui si invitata alla partecipazione al processo «affinchè sia fatta giustizia – era scritto nell’appello tra l’altro diffuso tramite volantini e manifesti affissi per la città – il vostro contributo è importante».

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